Sta spopolando in Rete e sui social il video di un gallo cedrone e del suo incontro quasi surreale con uno sciatore. L’animale è spuntato dalla neve a Passo di Lavazè, in provincia di Trento. Si tratta di uno dei paradisi dello sci da fondo e, infatti, a realizzare il filmato è stato uno sciatore. Nel video amatoriale si vede la pista da sci vuota tra gli alberi innevati. Poi spunta il gallo cedrone, inizialmente sul bordo. Ad un certo punto, però, fa la ruota, che rappresenta un segnale del fatto che è il periodo dell’amore ma è anche un segno di difesa del proprio territorio. Il video del gallo cedrone comunque sta affasciando migliaia di persone. Il fondista che ha realizzato le immagini per l’emozione inizialmente non riesce a focalizzare subito l’animale, ma la scena resta unica, perché l’animale invade l’obiettivo, entra nella pista ed emette un verso, per poi avvicinarsi allo sciatore col becco. La natura si conferma, dunque, magica. Dopo i lupi, anche il gallo cedrone si riprende il suo territorio.



GALLO CEDRONE A PASSO DI LAVAZÈ: VIDEO DELL’INCONTRO

Questo video del gallo cedrone (che a qualcuno farà venir in mente il film con Carlo Verdone) pare sia stato girato negli ultimi giorni a 1808 metri, tra le montagne incantate e cariche di neve, in un silenzio ovattato. La pista è vuota e perfettamente battuta, poi la scena unica nel suo genere. Il fondista, che stava filmando il paesaggio, si è poi lasciato scivolare a terra per permettere al gallo cedrone di avvicinarsi e indugiare alcuni secondi in primo piano. La gente del posto, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sostiene che da tempo ormai una vasta popolazione di galli cedroni sia diventata stanziale in quella zona protetta del Passo di Lavazè. “Questo settembre c’era una femmina molto aggressiva. Non è la prima volta questi animali cercano di fermare la presenza degli uomini. Una cosa strana, visto che in genere fuggono”, ha dichiarato un albergatore del posto. Per questo motivo comunque li chiamano “galli cedroni pazzi”. Ma magari sono semplicemente felici di essersi ripresi i loro spazi finalmente privi di quel chiasso tipico degli umani da cui solitamente devono difendersi.



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