GANNA SI PREPARA PER LA PARIGI-ROUBAIX: LA MIA PRIMA DA CAPITANO!
Filippo Ganna si prepara alla grande stagione di ciclismo. La stella della velocità della Ineos Grenadiers è pronto a correre la storica Parigi-Roubaix dopo il secondo posto alla Milano–Sanremo, la top ten conquistata ad Harelbeke e infine la triste scivolata alla Gand-Wevelgem di fine marzo. Per fortuna solo una botta al ginocchio e tanto spavento per il piemontese, pronto ora alla grande corsa come raccontato ad Eurosport: «Harelbeke mi ha dato le risposte di cui ero già convinto e il lavoro con la squadra sta dando i suoi frutti. Non è la prima volta per me sul pavé, ma è vero che questa è la prima volta che lo faccio in maniera ambiziosa, non da uomo squadra, ma da capitano. Sono felice della progressione che sto avendo da quello a questo ruolo».
Sul discorso delle difficoltà quando le condizioni sono avverse, Ganna ne parla così: «È una questione di prospettive, di angolazioni. Quando ho degli obiettivi grandi e faccio una gara in avvicinamento piena di rischi, tendo forse a tirare il freno più del necessario. Ma quando una gara è un obiettivo stagionale, al di là delle condizioni meteo, che ci sia sole o pioggia, sapere di avere la responsabilità e i gradi di capitano mi porta a dare tutto. Me lo dico prima di partire: sono io il leader e devo competere. E competere, nel ciclismo, vuol dire assumersi dei rischi. Sempre. Pavé o no».
GANNA: “SECONDO POSTO ALLA MILANO-SANREMO RISULTATO IMPORTANTE”
Filippo Ganna si prepara ad affrontare la folle Parigi-Roubaix, una delle corse più amate e odiate dai ciclisti. Il passista di Verbania ne parla così a Eurosport: «La parigi-Roubaix è una gara che ha sempre diviso i corridori. A Hinault non piaceva. Ma la vinse. A me piacerebbe vincerla, entrare nel suo albo d’oro. Poi potrei rifarla l’anno dopo, da campione in carica. E poi mai più. Non si può amare una gara in cui ti fai del male, in cui soffri dall’inizio alla fine. Non c’è piacere. Ma il suo mito resta».
Da più giovane Ganna vinse la Parigi Roubaix di categoria, era il suo 2016 da U23: «A 19 anni, dopo aver vinto il mio primo Mondiale dell’inseguimento. Era la prima volta in assoluto sul pavé. Forse un segno del destino». L’ultimo eroe fu Van Baarle, compagno alla Ineos di Ganna e ora alla super Jumbo-Visma capitanata da Van Aert. Un team che fa paura, ma che Ganna analizza: «Sono impressionanti per il numero di frecce che hanno, ma al tempo stesso si possono battere. Alla Strade Bianche, alla Milano-Sanremo e al Fiandre non hanno vinto, per esempio».
Giù dal poggio, l’inseguimento non completato su Van der Poel poteva far sognare il piemontese: «La Milano-Sanremo mi ha dato molto in termini di convinzione. Io, Pogacar e Van Aert abbiamo dato tutto per raggiungere Van der Poel, ma lui è stato superiore. Solamente quando la vittoria era andata, abbiamo iniziato a pensare al piazzamento. In una corsa come la Milano-Sanremo il 2° posto è un risultato raggiunto che ti costruisce come corridore».
Filippo Ganna, non solo cronoman ma anche un ciclista sempre più completa. Così ne parla il classe 1996: «Sto allargando i miei orizzonti. Al Giro andrò a caccia della prima maglia rosa ma mi piacerebbe inseguire anche qualche tappa in linea. Ne ho vinta una di montagna nel 2020, sulla Sila. Anche quella è stata importante nella mia costruzione». Dopo ci saranno i Mondiali di agosto a Glasgow a pochi giorni dalle gare su pista e strada. Ma Ganna glissa così: «Dopo il Giro mi piacerebbe trovare un po’ di pace e di tranquillità, di momenti in famiglia. I piani li faremo dopo».