Sono 47.000 alle famiglie e le imprese che non sono riuscite ad ottenere un allaccio alla corrente elettrica. Parliamo di un periodo di sei anni che va tra il 2016 e il 2022. La difficoltà sarebbe stata generata in quanto risultavano per errore persone morose.
Queste famiglie oltre che aziende figuravano nella lista nera dei cattivi pagatori. Un branco di inaffidabili che non avrebbe potuto pagare le bollette. Ma non era vero e non esisteva nessuna colpa da saldare. Il garante della privacy ha dunque condannato a Reti, società del gruppo Acea, che per errore ha marchiato di nero 47.000 persone residenti nel comune di Formello, in provincia di Roma.
Garante della Privacy: 1 milione di multa per Areti
A sollecitare l’intervento del garante della privacy è stato un cittadino che lamentava esattamente di aver subito un torto ingiusto. Il suo nome infatti compariva all’interno di una banca dati che si chiama sii ed è il sistema informatico integrato.
Questa persona chiedeva l’allaccio della corrente ma il fornitore era riuscito a risalire a questa banca dati per verificare l’affidabilità del futuro cliente. Per questo motivo l’utente non ha mai ottenuto un nuovo allaccio di energia elettrica punto che cosa dunque impedisce al nuovo fornitore di allacciare la corrente al moroso? Probabilmente una banca dati. Se il nuovo gestore gli avesse accordato infatti un contratto di fornitura, gran parte dei soldi ottenuti sarebbero stati devoluti al vecchio fornitore, titolare di un debito già in essere.
Garante della Privacy: 32.920 persone iscritte in black list
A quel punto il cliente ha sollecitato il reclamo e il garante della privacy ha accertato che questo risultava moroso per errore, per un disallineamento di sistemi interni della società a Reti punto a causa di una serie di errori tecnici, oltre 32.920 persone sono state iscritte nello stesso registro.
Il garante ha concesso da reti di rimediare all’errore che ha creato e risanare la situazione entro la fine di questo mese punto nel frattempo la gravità delle violazioni che hanno colpito migliaia di persone imprese dovranno essere risarcite.
Intanto, in attesa che si definiscano le entità del risarcimento, Areti è stata multata per un milione di euro. Entro 6 mesi la società dovrà dimostrare che l’efficienza dei sistemi informatici è stata ristabilita.