Servono miglioramenti al nostro Servizio Sanitario Nazionale. A porre l’accento su questa necessità è Silvio Garattini, oncologo, farmacologo e ricercatore italiano, nonché presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”. Nel corso dell’intervento rilasciato su L’Avvenire, ha voluto rimarcare gli aspetti che andrebbero riformati, a partire dagli stipendi del personale sanitario. Ma anche passando per la telemedicina e l’importanza di implementare la prevenzione.



Riguardo il problema del personale sanitario ospedaliero il medico ha evidenziato come sia sottopagato rispetto alla media europea. “Aumentare gli stipendi di medici e infermieri e dell’altro personale di almeno il 30% è una necessità indilazionabile per evitare il continuo esodo del personale dal Servizio pubblico.” Ha poi aggiunto: “Molti vanno all’estero, altri si rivolgono al privato, altri ancora organizzano cooperative .” Il problema stipendiale si riflette su una minore attrattività della professione. E questo comporta una discriminazione tra ricchi e poveri, quindi tra chi può permettersi visite private costose ma tempestive e chi invece deve attendere lunghe liste d’attesa nel pubblico. Il problema del personale riguarda in particolare il territorio, la parte del Ssn che con notevoli eccezioni si è dimostrata la più debole durante il periodo del Covid-19. Attualmente in tutta Italia sono molto affollati i Pronto soccorso perché è la sola possibilità di intervento per coloro che non trovano aiuto da parte dei medici di Medicina generale, che in Lombardia, ad esempio, hanno l’obbligo contrattuale di tenere aperto l’ambulatorio solo per 15 ore alla settimana pur avendo 1.500 cittadini da assistere.



SISTEMA SANITARIO NAZIONALE: TELEMEDICINA E PREVENZIONE

Un secondo pilastro da non trascurare per Garattini è poi quello della telemedicina, che mostra il suo doppio significato, perché da un lato può permettere agli ammalati di esprimere le loro preoccupazioni da casa senza la necessità di intasare gli ambulatori, quando come spesso accade c’è solo il bisogno di essere confortati. D’altro lato la telemedicina può servire a migliorare le relazioni fra territorio e ospedale, caratterizzate oggi da sfiducia reciproca. Si possono avere diagnosi complesse a distanza, come pure i medici delle Case di comunità possono ricevere consigli dai colleghi specialisti ospedalieri, evitando molte volte di inviare i pazienti in ospedale. Infine è possibile oggi avere apparecchi per le analisi di routine che hanno un basso costo, agiscono in modo automatico ed evitano l’intasamento dei laboratori ospedalieri, che hanno il compito di realizzare analisi più complesse.

Infine secondo il medico serve una grande rivoluzione culturale, che metta al centro della medicina la prevenzione, perché la maggior parte delle malattie croniche sono evitabili attraverso l’impiego di buone abitudini di vita, che tutti conosciamo ma non attuiamo. Agire su questo fronte crea sicuramente un conflitto di interessi col mercato, che punta solo sui farmaci e sulla medicalizzazione della società, ma aiuterebbe a far funzionare meglio il servizio sanitario nazionale, evitando in primis i molteplici effetti collaterali che i farmaci portano con sé, e puntando sul miglioramento delle abitudini di vita. Insomma, secondo Garattini il mercato condiziona la scienza.

L’INTERVENTO DI GARATTINI SULLA PANDEMIA

Intervistato a Il Giornale Garattini si è focalizzato anche sul periodo della pandemia. Sugli errori fatti durante l’emergenza sanitaria non si è voluto esprimere, ma ha chiarito come sarebbe fondamentale essere in grado di predisporre sistemi che ci consentano di affrontare eventuali nuove epidemie.

Il medico ha aggiunto: “Il Covid non è un problema che dobbiamo trascurare come se tutto fosse passato, finito. È in giro molto di più di quanto non si registri dai numeri dei tamponi positivi. Non possiamo sapere cosa succederà, potrebbero arrivare delle varianti che non sono sensibili al vaccino“. E ancora, in merito all’inutilità di alcuni farmaci sul mercato:La scienza è l’unico modo attraverso cui possiamo in qualche modo rispondere alle incertezze. È fatta da uomini, può sbagliare ma non è valida se i risultati non sono verificati da altri risultati.”