“L’obbligo vaccinale è l’ultima spiaggia”, a dirlo è Silvio Garattini. Il presidente dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, nel corso di un’intervista ad Adnkronos Salute, ha parlato delle misure che il Governo potrebbe introdurre per contrastare la diffusione del Covid-19.



L’esperto ritiene che la via della persuasione sia più facilmente percorribile rispetto a quella della coercizione. “Non è soltanto un beneficio personale, ma anche una prova di solidarietà per quelli che non possono essere vaccinati”, ha sottolineato. La piena autorizzazione dell’Fda al Pfizer/Biontech, in tal senso, dovrebbe essere un incentivo. La speranza dunque è che le persone si convincano, ma nel caso in cui ciò non avvenga sarà inevitabile introdurre l’obbligo vaccinale. Una misura indispensabile per garantire la sicurezza, soprattutto con l’imminente arrivo dell’autunno. Il raggiungimento dell’immunità di gregge entro tale data, infatti, è tutt’altro che scontato. “Nessuno ha stabilito che sia 70% o 80%. Per certe malattie infettive è necessario avere il 95%. Quindi non lo sappiamo. Quanto più si vaccina tanto meglio è”.



Garattini: “Obbligo vaccinale ultima spiaggia”. Sì, invece, al Green Pass

Silvio Garattini, inoltre, ha ammesso di approvare a pieni voti il Green Pass, anche se “la vaccinazione e il tampone ogni 48 ore non sono la stessa cosa”. La sua estensione, prossimamente, potrebbe essere prolungata a dodici mesi. “Al momento questa mi sembra che sia una proposta. E’ importante che abbia una base scientifica, perché sennò è inutile fingere di esser protetti se non lo si è”.

Lo scienziato novantaduenne, da parte sua, è stato tra i primi a completare il ciclo vaccinale contro il Covid-19. A riguardarlo da vicino, per questa ragione, è adesso il tema relativo alla terza dose. “Viene certamente giustificata da alcuni dati per quanto riguarda coloro che hanno problemi immunologici, trapiantati o con tumori che richiedono terapia immunodepressiva. Per loro la terza dose può essere utile perché sappiamo che la risposta è molto parziale”. Da comprendere, ancora, se essa possa essere utili su anziani e altri soggetti più o meno a rischio.