Invecchiare bene è possibile: parola di Silvio Garattini, oncologo e presidente dell’Istituto Mario Negri. A Rai Play Sound, nel podcast “Giù la maschera”, l’esperto dà qualche utile consiglio: “Ci sono cose negative che non dobbiamo fare e cose positive. Innanzitutto non dobbiamo fumare e ancora 12 milioni di italiani fumano. Ricordiamoci che il fumo è un fattore di rischio per 28 malattie, tumori e non solo. Ci sono anche malattie come la cataratta, l’artrite reumatoide. Attenzione anche all’alcol. Le droghe sono da evitare. Invece muoversi fa bene, camminare, fare esercizio, avere un minimo di fatica”.
Fondamentale per invecchiare bene è anche la dieta e secondo Garattini, lo è anche il digiuno: “Importante anche l’alimentazione, uno dei punti cruciali: ad esempio quella che chiamiamo contrazione calorica è uno degli elementi più studiati. Mangiare meno di quello che sarebbe necessario. La dieta deve essere varia per avere ogni componente. Oggi siccome i cibi sono inquinati, se mangiamo cose differenti non accumuliamo le stesse contaminanti. La dieta deve essere varia. Riducendo la quantità di cibo abbiamo possibilità di avere una più lunga possibilità di vita”.
Silvio Garattini: “A pranzo bevo solo una spremuta di arancia”
Silvio Garattini mette in pratica in prima persona i consigli per invecchiare bene. “Io tra qualche giorno avrò 95 anni e ho sempre cercato di seguire queste regole. Ad esempio io a pranzo non mangio per la contrazione calorica, bevo una spremuta. Dobbiamo cercare di non aumentare di peso. Dobbiamo avere un’attività intellettuale importante, intendendo non solo lo studio ma anche l’essere esposti a tanti tipi di input come cinema, teatro, parlare con la gente. Con l’Istituto Mario Negri abbiamo seguito per due anni un gruppo di 80enni e l’isolamento era uno dei fattori chiave. La gente invecchiando sta a casa, non ha contatti e questo è negativo perché finisce per far precipitare la situazione“.
Bisogna prendersi cura di sé stessi con alimentazione e sport, ricorda Garattini, ma anche della propria salute: “Questi sono gli aspetti individuali ma ci sono anche quelli collettivi. Ad esempio bisogna fare gli screening per i tumori, curarsi se si hanno malattie. E poi naturalmente i vaccini che sono molto importanti per proteggerci. Per esserci prevenzione deve esserci una rivoluzione culturale perché la medicina si è orientata sulle cure e si è dimenticata che le malattie sono curabili”. Parlando poi della crescita della medicina, afferma: “La maggior parte delle cose che sentiamo in tv non sono vere. Come gli annunci pubblicitari. La legge proibisce di dare informazioni terapeutiche, come se fosse una cura, ad esempio per gli integratori alimentari, che non hanno dimostrazione di efficacia. Spendiamo 5 miliardi all’anno ma non ci sono prove scientifiche di un’efficacia. E così molte delle cose che si propagandano”.