Silvio Garattini, oncologo, farmacologo e ricercatore, in un editoriale sulle colonne di La Stampa, ha parlato dell’utilizzo dei farmaci in Italia. “L’aumento del numero e delle percentuali di anziani nella nostra popolazione ha causato un aumento del consumo di medicinali. In alcuni casi ci sono pazienti che a causa delle co-morbilità ricevono anche 10 o 15 farmaci al giorno”, ha scritto. I medici, spesso, li prescrivono per risolvere dei problemi, ma senza pensare alle conseguenze del mix.
L’esperto è preoccupato di ciò che questo potrà provocare in un futuro non troppo lontano. “Non esistono lavori scientifici che giustificano un numero così elevato di farmaci, stabilendo che 15 sono meglio di 10 e 10 sono meglio di 5. Sappiamo, però, che 15 farmaci determinano una serie di interazioni a livello cinetico e metabolico, nonché a livello funzionale. Si tratta di centinaia di sostanze chimiche che interagiscono fra di loro in modo in modo prevedibile. Non sappiamo quali effetti terapeutici producono, ma sappiamo che inducono molti effetti collaterali e tossici”, ha spiegato. Spesso, pur di “curare a oltranza” ed evitare da “de-prescrizione”, questo problema viene tuttavia sottovalutato.
Garattini: “Popolazione è anziana e consuma troppi farmaci”, l’allarme dell’esperto
Lo scenario in questione, che coinvolge numerosi pazienti in Italia, appare poco razionale nonché privo di base scientifica. Silvio Garattini, da parte sua, ha le idee chiare in merito al perché si è arrivati a questo punto. I motivi sono diversi. Uno è sicuramente da ricondurre al fatto che non si è puntato abbastanza sulla prevenzione. “La maggior parte delle malattie non piovono dal cielo ma sono evitabili”, ha sottolineato. L’esempio più emblematico è quello del diabete. “Abbiamo 3,7 milioni che soffrono del tipo 2, che è evitabile attraverso un’alimentazione varia e moderata e un’attività fisica costante”. Ma non solo. “Abbiamo ancora 12 milioni di fumatori, molti alcolizzati e utilizzatori di droghe. Il 40% dei tumori è evitabile”.
Inoltre, un altro problema è quello relativo alla mancanza di una informazione indipendente dalle case farmaceutiche. “Deriva tutto da chi vende farmaci, come pure quasi tutta la ricerca sui farmaci è fatta dall’industria. Perfino le società scientifiche avrebbero difficoltà a operare senza sponsorizzazioni”, ha rivelato.