Le riaperture e lo spostamento del coprifuoco sono dei «rischi calcolati», quindi la responsabilità è politica. Lo dice Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, intervenendo oggi ad Agorà. «Dal punto di vista scientifico sarei un po’ meno entusiasta e più prudente nel considerare che sta andando tutto bene». E ha chiarito i motivi: «Non dimentichiamoci che dobbiamo vaccinare ancora 31 milioni di italiani, le vaccinazioni sono ancora molto indietro, quindi non siamo nella situazione di poter garantire che ci saranno tutte le dosi disponibili». C’è un’altra cosa che per Garattini non dobbiamo dimenticare: «Il virus continua a mutare, questo può comportare la presenza di varianti insensibili ai nostri vaccini, come nel caso del Sud Africa che non può usare uno dei vaccini disponibili».



Quindi Silvio Garattini ha ricordato che bisogna continuare a usare le mascherine, non fare assembramenti e prestare la massima attenzione. «Non siamo usciti dal problema. Bisogna che sia vaccinato almeno il 50% della popolazione per poter cominciare a vedere un rallentamento della circolazione del virus. Continua a circolare, non dimentichiamolo».



“RISTORANTI? AVREI ASPETTATO 50% VACCINATI”

Le modifiche apportate al coprifuoco, che poi verrà abolito, rientrano per Silvio Garattini in quel rischio calcolato. «Dobbiamo prenderlo con giudizio e attenzione. Fa piacere a tutti non dover tornare a casa alle 22, ma stiamo attenti, si fa presto a ritornare ad una situazione grave. In Sardegna in 4 settimane si è passati dalla zona bianca a quella rossa, il pericolo non è passato». Quindi, a proposito delle misure del governo, lo scienziato ha spiegato ad Agorà che sono tutte decisioni che «hanno una loro ragione d’essere per portare il Paese verso la normalità, ma i messaggi non devono essere troppo ottimistici. Ci stiamo incamminando su una strada di aperture, ma dipende da tutti noi mantenerle. Se pensiamo di essere nella normalità, sbagliamo». Durante il collegamento ha ribadito che non si stancherà mai di dirlo, anche perché «vedo in giro un eccesso di ottimismo e non è ragionevole, perché non si tiene conto di molti fattori».



Silvio Garattini ha concluso: «Siamo ancora molto indietro nelle vaccinazioni. Ci sono ancora 2 milioni di anziani da vaccinare, quindi se acceleriamo questo può aiutare». Ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1 ha aggiunto: «Per la riapertura dei ristoranti al chiuso avrei aspettato il 50% dei vaccinati, cifra da cui siamo ancora lontani».