Silvio Garattini: “L’industria farmaceutica non vuole fare studi comparativi”
Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri IRCCS, ha fatto chiarezza sulla sua affermazione per la quale il 50% dei farmaci in commercio sarebbe inutile. “La mia affermazione si riferisce al prontuario terapeutico del Servizio sanitario nazionale che contiene oltre 1.000 principi attivi e oltre 10.000 confezioni. Sono inutili perché in molte aree vi sono molti farmaci con le stesse indicazioni e lo stesso meccanismo d’azione. Tutti questi farmaci sono stati studiati contro placebo e quindi non sappiamo quale sia il migliore perché l’industria farmaceutica non vuole fare studi comparativi. Inoltre, se fra i tanti prodotti uno risultasse migliore, tutti gli altri dovrebbero essere eliminati” spiega l’esperto a La Verità.
Il presidente dell’Istituto Mario Negri sottolinea che proprio per via dei nuovi farmaci approvati, quelli vecchi dovrebbero essere eliminati se “peggiori”, ma questo non avviene perché la Legge dice altro: “Tutto ciò è dovuto alla legislazione europea che prescrive per l’approvazione di un farmaco tre caratteristiche: “qualità, efficacia e sicurezza”. Sono fondamentali, ma non ci dicono se è migliore di quelli già esistenti. La legge dovrebbe richiedere “qualità, efficacia, sicurezza e valore terapeutico aggiunto”. In questo caso verrebbero approvati solo i farmaci migliorativi. Se ciò accadesse potremmo evitare il 50% dei farmaci detti anche “me too” che non rappresentano nulla di nuovo”.
Silvio Garattini: “Manca un’informazione indipendente”
Non c’è, sui farmaci, un’informazione indipendente. Silvio Garattini, a La Verità, lo sottolinea: “Allo stato attuale, tutta l’informazione sui farmaci rivolta al medico risulta effettuata dall’industria farmaceutica. È ovvio che questa abbia interesse ad aumentare le vendite. Manca un’informazione indipendente”. Nel corso della pandemia, poi, l’utilizzo di farmaci è aumentato in modo spropositato: “Ne sono stati impiegati molti perché c’è voluto tempo per fare gli studi. Basti pensare alla idrossiclorochina, all’ivermectina, agli antibiotici (in particolare azitromicina), ai farmaci anti Aids, al plasma dei pazienti guariti dal Covid. Non si dovrebbero mai usare farmaci per cui non esistono prove di efficacia perché in ogni caso presentano sempre forme di tossicità. Non esistono farmaci innocui”.
Secondo l’esperto, sarebbe possibile evitare molti farmaci facendo prevenzione, mantenendo uno stile di vita sano e corretto e dunque giocando in anticipo con tante patologie: “La maggioranza delle malattie non piovono dal cielo ma siamo noi che ce le autoinfliggiamo. Più del 50% delle malattie croniche, per esempio il diabete e l’insufficienza cardiaca, sono evitabili. Il 70% dei tumori è evitabile eppure ne muoiono ogni anno 186.000 pazienti. La prevenzione è il miglior modo per evitare l’impiego di farmaci”.