L’INVITO DI SILVIO GARATTINI AD EVITARE FARMACI “INUTILI”

Dai farmaci non “onnipotenti” al Servizio Sanitario Nazionale da salvare a tutti i costi: sono tanti i temi affrontati dal decano della farmacologia e ricerca Silvio Garattini, intervistato da “La Stampa” dopo la manifestazione contro i (presunti) nuovi tagli alla sanità pubblica. Se da un lato Garattini ritiene giusto chiedere più soldi per il SSN, dall’altro sottolinea come quei fondi poi debbano essere usati per ridurre le malattie e non per continuare con il trend visto in questi ultimi 30 anni.



«Occorre razionalizzare l’uso dei farmaci», spiega l’autorevole ricercatore, «se facciamo prevenzione riduciamo il numero di farmaci, inoltre abbiamo una lista di prodotti eccessiva, sono 30 anni che non viene “pulito” il prontuario farmaceutico nazionale», l’ultima volta infatti era il 1993. Secondo Garattini ci sono ancora un mucchio di farmaci «completamente inutili», in quanto sono «fotocopie di altri» e così queste le medicine «alimentano solo il mercato ma non portano niente di nuovo per i pazienti».



GARATTINI: “SALVARE IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, BATTAGLIA PER FIGLI E NIPOTI”

Se a questo problema di tipo “etico” si aggiunge la confusione tra le diverse Regioni su sconti e farmaci “generici” ecco che lo scenario si fa più preoccupante per Silvio Garattini: «paghiamo farmaci equivalenti a prezzi differenti. Se non si fa una revisione del prontuario farmaceutico non ne usciamo». Inoltre, lo studioso e decano striglia anche i medici in quanto «accettano l’idea che tutta l’informazione che ricevono arrivi da chi vende qualcosa»: serve una informazione indipendente anche sul tema medicine, evitando poi ulteriori confusioni se la riforma dell’Autonomia differenziata non sarà fatta a dovere.



Serve però prima di tutto una grande «rivoluzione culturale» sul tema farmaci: «il diabete di tipo di 2 per il quale abbiamo 3,5 milioni di ammalati è evitabile, quasi il 50% dei tumori è evitabile eppure abbiamo 180mila persone all’anno che muoiono di tumore». Secondo Garattini non si fa abbastanza attività fisica e così l’obesità cresce ma non si fanno nemmeno abbastanza screening per prevenire i tumori: «chiediamo più soldi ma facciamolo per ridurre le malattie non per continuare questo trend». La battaglia culturale è però anche politica in quanto occorre salvare da subito il Servizio Sanitario Nazionale: «dobbiamo farlo pensando ai nostri figli e nipoti. Dipende da quanto tutti noi premiamo sui politici perché si decidano a farlo […] si dovrebbe togliere il SSN dalle regole della Pubblica Amministrazione perché i medici perdono un sacco di tempo a fare i lavori che non sono compito loro». Secondo Garattini, andrebbe dato agli ospedali un budget annuale «del quale rispondano a fine anno».