Obiettivo riaprire tutto il 2 giugno 2021: così il ministro Massimo Garavaglia ai microfoni de La Stampa. Il titolare del Turismo ha fatto il punto sulla stagione estiva e l’obiettivo è quello di lavorare per farla ripartire a maggio almeno per le spiagge «con protocolli rafforzati all’inizio». Tornano alla data del 2 giugno, l’esponente della Lega ha chiarito di aver fatto riferimento alla Festa della Repubblica: «Mi riferivo a una data finale entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto. Ovviamente dipende dal piano vaccinale. Da tempo diciamo che dobbiamo programmare».



Massimo Garavaglia ha ribadito che servirà essere molto prudenti, ma questo non significa non programmare: «Ci sono attività che puoi aprire il giorno dopo: per esempio domani una Regione è in arancione e allora i parrucchieri riaprono. Ci sono invece delle attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l’apertura. Ogni settore ha una storia a sé».



MASSIMO GARAVAGLIA: “ISOLE COVID-FREE OK”

Nel corso dell’intervista, Massimo Garavaglia ha spiegato che presto – già in settimana – sarà possibile dare delle date settore per settore, mentre si è detto d’accordo con Draghi sul passaporto vaccinale: «Anticiparlo rispetto all’Europa? I tempi dell’Europa non sono ancora certi, si parla di 15 giugno. Secondo noi bisogna anticipare un po’ per garantire la circolazione nei tempi giusti e per programmare la stagione estiva. Cosa prevede il green pass? Se sei vaccinato o no, se hai avuto il covid e quindi hai gli anticorpi, se hai fatto il tampone. La condizione del tampone è la più semplice perché comunque, nelle more della vaccinazione, ti può consentire una circolazione e una mobilità in sicurezza». Passando alle isole Covid-free, Massimo Garavaglia ha sottolineato che è possibile realizzare il progetto, soprattutto considerando se lo faranno altri Stati: «Se la Grecia dice che aprirà il 15 maggio a patto che si abbia il tampone negativo, oltre a garantire isole covid free, mentre noi stiamo fermi, allora perderemo di competitività».

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