Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), è stato intervistato in esclusiva da Class CNBC sull’argomento energia. Una tematica estremamente delicata in questo determinato periodo storico, che vede un conflitto bellico proseguire ininterrottamente da un anno in landa ucraina e gli approvvigionamenti energetici ridotti o comunque mutati nel corso degli ultimi dodici mesi. Ma, adesso, a che punto siamo?
Fatih Birol, le cui parole sono state riprese da “Milano Finanza”, non ha nascosto la verità: “Nonostante il calo dei prezzi del gas, la battaglia energetica contro la Russia non è ancora vinta. L’Europa non può permettersi di essere compiacente”. Certo, le buone notizie non mancano: il Vecchio Continente è riuscito a ridurre la dipendenza di gas dalla Russia dal 40 per cento a meno del 10 per cento. Non solo: “Non ci sono stati blackout, c’è stato un significativo aumento delle rinnovabili (41% per eolico e solare), dei veicoli elettrici (+15%), delle pompe a calore e, contestualmente, una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 2,5 per cento“.
FATIH BIROL, DIRETTORE AIE: “IL PROSSIMO INVERNO POTREBBE ESSERE MOLTO PIÙ COMPLICATO”
Tuttavia, Fatih Birol ha inteso mettere in guardia l’Europa, spiegando che “il prossimo inverno potrebbe essere molto più difficile: nel 2022 il Vecchio Continente è riuscito a importare molto gnl perché la Cina, primo importatore al mondo, non ne aveva bisogno. Adesso che è ripartita, ha muscoli finanziari più solidi per competere e all’Europa potrebbero arrivare percentuali minime. Inoltre, non è detto che la prossima stagione invernale sia mite come questa”.
Infine, ai microfoni di Class CNBC, Fatih Birol ha asserito: “I prezzi del gas sono tornati ai livelli pre-guerra, ma rimangono 3 o 4 volte superiori alla media. A meno di una recessione globale, ci sono poche possibilità che i prezzi tornino alla normalità quest’anno, ma anche in futuro. Mi aspetto altresì una pressione rialzista sui prezzi del petrolio”.