Gas, è emergenza caro bollette. In piena campagna elettorale, i partiti continuano a lanciare proposte per fare fronte all’allarme rincari, senza dimenticare le proposte dei commercianti, i più colpiti dalla situazione. A livello europeo si fa strada l’ipotesi di un price cap, ma serve un intervento subito per aiutare imprese e famiglie, sempre più in difficoltà.
Una delle ultime proposte è quella di Matteo Salvini. “Litighiamo su tutto, ma sulle bollette di luce e gas apriamo subito il Parlamento e mettiamo un tetto agli aumenti”, il messaggio del segretario federale della Lega. Per l’ex ministro dell’Interno è necessario copiare quanto fatto dalla Francia di Macron: “Questa è un’altra guerra e i lavoratori rischiano di morire con le aziende chiuse”, l’allarme lanciato a margine di un comizio nell’agrigentino.
Gas, emergenza caro-bollette: le proposte sul tavolo
Anche il Pd invoca un provvedimento a stretto giro di posta. “È improcrastinabile un intervento sia italiano che europeo per bloccare le bollette e fermare la speculazione in corso sull’energia prodotta da rinnovabili. Ne ho discusso stamani al distretto industriale della pelle di Arzignano in Veneto. Siamo pronti a sostenere l’intervento del governo”, le parole del segretario dem Enrico Letta. Dopo aver chiesto la sospensione della campagna elettorale per fare fronte all’emergenza rincari, Carlo Calenda ha messo sul tavolo una serie di proposte: “Sospensione dell’Ets; sganciamento del prezzo delle rinnovabili; 10 miliardi sulle energivore e gasivore; il rigassificatore di Piombino ed estendere i sostegni in essere”. Anche i governatori hanno chiesto un intervento immediato, così come i presidenti delle Confindustrie di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Queste le parole del presidente del Piemonte, Alberto Cirio: “Le nostre imprese, le nostre famiglie hanno bisogno di sicurezze e di stabilità, ma se il Governo non interverrà subito per sollecitare l’introduzione di un tetto al prezzo del gas rischiamo un Paese non solo in bolletta, ma lasciato al buio nel vero senso della parola e questo non è ammissibile in un momento che invece è determinante per la ripresa della nostra economia”.