Il gas in Germania scarseggia. Non è solo la novità del giorno, è anche la notizia che nel lungo periodo contribuirà a rimodellare le sorti dell’economia. Forse è l’inizio di una nuova era, in cui una sola persona decide per tutto il mondo. A Berlino si passa alla fase 2, l’allerta ha dato via alla riapertura delle centrali a carbone. Si tratta di una doppia arma di Putin? Le conseguenze potrebbero essere tagli e inflazione. Il ministro e leader dei Verdi Habeck ha comunicato che si metteranno in funzione un grande numero di centrali a carbone. Questo per ridurre il consumo di metano.
Il gas in Germania scarseggia e probabilmente dobbiamo preoccuparci anche per il gas in Italia. A lanciare l’allarme è stato il ministro dell’Economia, Robert Habeck, in cui ha ufficialmente introdotto l’avvio della seconda fase previsto dal piano di emergenza. Quali sono le ragioni? Da una parte abbiamo i tagli alle forniture di gas russo, dall’altra parte notiamo un elevato prezzo di mercato. I tagli di Mosca hanno colpito molti Paesi europei come l’Austria e l’Italia.
Gas Germania scarseggia: la soluzione è il razionamento
Il gas in Germania scarseggia e non si sa se la riapertura delle centrali a carbone può essere la soluzione migliore: al momento è l’unica. Il prossimo passo potrebbe essere il razionamento, che rappresenta una situazione sociale che vede la suddivisione di beni primari. Dopo le interruzioni delle forniture russe, Berlino ha la necessità di mettersi al riparo con la fase 2 che prevede proprio la riapertura delle centrali a carbone in Germania, come riporta anche EuropaToday.it, che spiega che bisogna ridurre subito i consumi perché il gas sta iniziando a scarseggiare per tutti.
“Il gas è ormai una merce rara” e famiglie, imprese e uffici pubblici devono “ridurre il più possibile” i loro consumi energetici “in modo da poter superare l’inverno”. Per questa ragione, il governo ha elevato il livello di allerta alla fase 2. L’ultimo passo prima della scelta più dolorosa: ricorrere ai razionamenti.