Un inverno senza riscaldamenti. Il razionamento del gas da parte della Russia ha portato a conseguenze tangibili fin da subito negli stati europei. Se infatti già quest’estate l’Ue ha chiesto di abbassare i condizionatori, la stagione più fredda non dovrebbe migliorare la situazione, anzi. Proprio l’Europa si appresta a chiedere agli Stati membri di ridurre il consumo di gas. L’UE è pronta ad invitare i governi a dare incentivi ai cittadini per perseguire questo obiettivo.



Attraverso l’uso dei fondi del Repower e del Next Generation Ue, l’Europa dovrebbe promuovere fonti di calore alternative, eliminando per quanto possibile l’uso del gas. Secondo quanto spiega l’Ansa, sarebbe questa la bozza iniziale del Piano per la riduzione della domanda di gas che la Commissione europea presenterà il 20 luglio. Nella bozza, ora all’esame della interservizi e attualmente ancora soggetta a modifiche, si invitano gli Stati a dare incentivi alle aziende che tagliano la domanda di gas. Come si legge sul Ft, l’obiettivo del piano è quello di ridurre di un terzo l’impatto dello stop totale al gas russo.



Gas, un inverno con meno riscaldamento

Come spiega la bozza dell’Unione Europea, durante “l’inverno del gas”, che va da ottobre a marzo, si possono ottenere grandi risparmi utilizzando fonti di calore alternative per il riscaldamento. È questo quanto vuole promuovere l’UE attraverso “campagne di risparmio di gas mirate alle famiglie per l’abbassamento del termostato di un grado, ma anche imponendo, laddove tecnicamente fattibile e applicabile, la riduzione del riscaldamento di edifici pubblici, uffici, edifici commerciali (in particolare grandi edifici) a 19 gradi”. Questo è quanto si legge nella bozza iniziale del Piano “Risparmiare gas per un inverno sicuro”, visionata e resa nota dall’Ansa.



Nella bozza, ancora, si legge: “Le simulazioni effettuate dall’Entsog (Associazione europea degli operatori del gas) indicano che la carenza di gas in caso di interruzione totale dalla Russia a partire da luglio porterebbe a un tasso di riempimento degli stock probabilmente inferiore all’obiettivo dell’80% stabilito per novembre dal nuovo regolamento Ue sugli stoccaggi, nonostante i buoni progressi compiuti finora. Le simulazioni suggeriscono che lo stoccaggio potrebbe essere al 65-71%”. Con la riduzione della domanda, secondo l’UE l’impatto dello stop del gas russo calerebbe di 1/3.