Il lavoro svolto dall’Italia per smarcarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia non passa inosservato in Europa. In particolare in Germania, altro Paese europeo che storicamente ha legami molto stretti con Mosca. Sin dallo scoppio della guerra gli Stati membri dell’Ue hanno preso strade diverse riguardo l’approvvigionamento energetico. “Oggi, poco prima dell’inverno, è chiaro che l’Italia ha fatto meglio“, scrive Die Welt nell’edizione odierna. Germania e Italia sono riuscite a riempire i loro impianti di stoccaggio del gas, i tedeschi completamente, noi quasi del tutto, secondo gli ultimi dati dell’Associazione europea per lo stoccaggio del gas (EIG). Ma in Germania c’è comunque il timore di una carenza di gas in inverno, mentre l’Italia può guardare con fiducia alla stagione fredda.



L’Agenzia Federale Tedesca per le Reti sottolinea che il gas non scarseggerà in inverno solo se, in primis, le famiglie e l’industria ridurranno i loro consumi energetici del 20% rispetto all’anno precedente, in secondo luogo, se i due nuovi terminali GNL immetteranno gas nella rete all’inizio dell’anno e, in terzo luogo, se non verrà importato troppo poco gas e se non ne verrà esportato troppo. Invece, in Italia la situazione è diversa. “Abbiamo messo il Paese su una base sicura [in materia di energia]. L’inverno sarà tranquillo“, aveva dichiarato l’ex ministro dell’Ambiente e della Transizione ecologica Roberto Cingolani in una delle sue ultime uscite ufficiali.



GAS, PERCHÉ L’ITALIA SI È MOSSA MEGLIO DELLA GERMANIA

Die Welt osserva che all’Italia basta risparmiare invece il 10% per avere riserve di gas sufficienti fino alla primavera. Inoltre, ha interpellato un ex membro del governo Draghi che si è occupato della questione. “Noi abbiamo l’Eni e i tedeschi no“, la sua risposta in merito alle differenze tra Germania e Italia. A tal proposito, i tedeschi evidenziano anche il lavoro svolto per sostituire il gas russo, quindi gli accordi con Algeria, Angola, Repubblica del Congo e Mozambico per il graduale aumento dei volumi di produzione, viaggi a cui ha partecipato il capo dell’Eni Claudio Descalzi. Come evidenziato dal quotidiano tedesco, l’Italia per rendersi meno dipendente dalla Russia si affida anche al GNL. Prima della guerra in Ucraina disponeva di tre terminali, ma dopo l’invasione ne ha aggiunti altre due.



Dallo scoppio della guerra, l’Italia è stata in grado di importare in questo modo una quantità significativamente maggiore di gas liquefatto a breve termine, ad esempio dagli Stati Uniti“. Inoltre, hanno giocato un ruolo chiave i gasdotti che fanno arrivare gas dall’Algeria e dall’Azerbaigian, senza dimenticare quello dalla Libia. Anche l’Italia, come la Germania, dipende dalle importazioni di gas dal Nord Europa, “ma il quadro generale mostra che le fonti di gas dell’Italia sono significativamente più diversificate di quelle della Germania“. Infine, l’Italia dispone di riserve di gas naturale: ci sono 112 miliardi di metri cubi da cui attingere in caso di emergenza, mentre la Germania ne ha meno di un terzo. E l’Italia è già in procinto di aumentare nuovamente i propri livelli di produzione.