Ursula von der Leyen vuole poteri straordinari per introdurre il taglio e il razionamento obbligatorio del gas. La Commissione Ue lo ha chiesto agli stati membri, anticipando che il piano d’emergenza europeo prevede una riduzione del consumo del 15% di tutti i paesi fino alla prossima primavera, se la Russia dovesse tagliare del tutto le forniture di gas. Questa è la principale misura tra quelle del pacchetto “Risparmiare gas per un inverno sicuro“. «L’Unione europea ha di fronte il rischio di ulteriori tagli di forniture di gas dalla Russia, a causa dell’uso da parte del Cremlino delle esportazioni di gas come arma», fa sapere la Commissione. La presidente Ursula von der Leyen ha attaccato il Cremlino: «La Russia ci sta ricattando. In caso di interruzione parziale, importante o totale, l’Ue deve essere pronta». Ci sono già 12 stati membri vittime di una riduzione parziale o totale dei flussi. Von der Leyen ha puntato il dito contro Gazprom, che «ha dimostrato di essere un fornitore completamente inaffidabile», sottolineando che dietro c’è Vladimir Putin.



Di conseguenza, «il taglio totale del gas russo è uno scenario probabile». Questa colpirebbe tutti gli stati membri. Senza un piano d’emergenza europeo, gli stock di gas non arriverebbero all’80% di riempimento, fermandosi tra il 65 e 71%. I paesi più colpiti sarebbero quelli maggiormente dipendenti dalla Russia, ma gli effetti economici si farebbero sentire su tutti. Anche per questo la presidente della Commissione Ue ha lanciato un appello alla «solidarietà», con la Germania che sarebbe in questo caso il principale beneficiario. Il gas “risparmiato” confluirà in una specie di fondo di solidarietà europeo per i paesi che ne avranno bisogno.



PIANO D’EMERGENZA UE PER GAS: COME FUNZIONA

Dunque, la Commissione Ue vuole attribuirsi pieni poteri usando l’articolo 122 del Trattato, che consente di adottare misure d’emergenza senza consultare il Parlamento europeo e con voto a maggioranza al Consiglio in caso di problemi di approvvigionamento in diversi settori, specialmente per l’energia. La Commissione potrebbe dichiarare “Allerta per l’Unione” sulla sicurezza delle forniture, imponendo una riduzione obbligatoria della domanda di gas. Potrebbero opporsi diversi paesi, tra cui quelli che hanno un livello di dipendenza basso o nullo dalla Russia, che non subirebbero conseguenze dall’interruzione totale delle forniture. Questo è il caso, ad esempio, di Spagna e Portogallo. Ma il piano d’emergenza europeo sul gas si basa proprio sul principio di solidarietà. La legislazione Ue sulla sicurezza energetica prevede accordi bilaterali tra gli stati per la condivisione delle forniture in caso di crisi, ma non tutti li hanno sottoscritti. Nel frattempo, l’Ungheria ha disposto il divieto di esportazione di idrocarburi per ragioni di sicurezza nazionale. Il razionamento obbligatorio del gas è una misura d’emergenza, da introdurre in caso di rischio sostanziale di penuria grave di gas o di una domanda eccezionalmente alta. La proposta della Commissione Ue prevede obiettivi non vincolanti per tutti gli stati membri per ridurre i consumi del 15% tra il primo agosto del 2022 e il 31 marzo del 2023. Tale percentuale viene calcolata sulla base del consumo medio degli ultimi 5 anni (sempre da agosto a marzo).



“PRESERVARE FORNITURE A FAMIGLIE E SETTORI ESSENZIALI”

I governi dovranno di conseguenza aggiornare i loro piani nazionali d’emergenza entro la fine di settembre per dimostrare come intendono raggiungere il loro obiettivo. Inoltre, la Commissione Ue ha presentato anche un piano di riduzione europea della domanda di gas in cui indica misure, principi e criteri per un approccio coordinato. Questo si tradurrebbe nel passaggio ad altre fonti (anche carbone, petrolio e nucleare in via temporanea) e risparmiando energia in tutti i settori. Per la Commissione saranno importanti le aste per spingere le industrie a passare dal gas all’elettricità, anche tramite compensazioni di carattere finanziario. Pertanto, lo scopo principale è preservare le forniture per famiglie e settori essenziali, come ospedali e scuole, che verrebbero esclusi dai razionamenti, ma anche le industrie e i servizi importanti per l’economia. «Se iniziamo subito (…) possiamo fare totalmente a meno del gas russo il prossimo inverno», ha dichiarato Thierry Breton, commissario al Mercato interno. La proposta sarà presentata oggi ma fonti Ue, come riportato dal Corriere della Sera, spiegano che difficilmente sarà adottata senza modifiche. Il regolamento sarà adottato dal solo Consiglio e a maggioranza qualificata: quindi, devono essere a favore almeno 15 Paesi su 27 e devono rappresentare almeno il 65% della popolazione totale europea. Per bloccarlo bastano 4 Stati membri, che rappresentino oltre il 35% della popolazione europea. Dunque, è attesa battaglia.