RAZIONAMENTI GAS E PETROLIO: PRONTO IL PIANO DI EMERGENZA. COSA PREVEDE
Razionamenti di gas e petrolio. Se non vi saranno miglioramenti nei rapporti diplomatici tra Occidente e Russia, i prossimi mesi potrebbero vedere esplodere un’autentica emergenza mondiale ed europea sul fronte non solo sociale e geopolitico, ma anche sul nodo energetico. Visti gli ultimi sviluppi, con il G7 ancora una volta unito nella condanna alla Russia intimando di fermare l’avanzata in Ucraina, l’impressione è che lo sviluppo dei negoziati non sia affatto di là da venire. Secondo quanto riporta “El Pais” oggi, citando fonti spagnole vicino alla Commissione Europea, l’Unione starebbe preparando un piano di emergenza su gas e petrolio che scatterà nel caso in cui la Russia dovesse di colpo tagliare tutte le forniture di metano all’Europa (come già fatto tra l’altro con Polonia e Bulgaria).
I razionamenti di gas ed energia diventano quindi ipotesi concreta. Il piano d’emergenza, sempre secondo Madrid, verrà presentato il prossimo 18 maggio e prevede una bozza che coinvolge tutti i Paesi membri dell’Ue. Razionamenti e condivisioni sono le due “parole d’ordine”: razionamenti di gas per chi si trova strettamente dipendente dal gas russo (vedasi Italia e Germania), condivisioni per chi invece, come la Spagna, ha già di suo altre fonti di approvvigionamento energetico. Non siamo di fronte ancora ad un “Recovery Fund” sul gas ma inizia a delinearsi comunque qualcosa del genere. La bozza sottolinea come i Parsi che hanno possibilità energetiche alternative a Mosca «dovranno condividere il loro gas con i Paesi colpiti dai tagli operati dalla Russia». La Commissione prevede poi anche un forte razionamento della somministrazione di gas, a partire dal settore industriale: si farà in modo che «le imprese di un Paese che non soffre di problemi di fornitura non abbiano vantaggi competitivi rispetto a quelle che operano in Stati membri più colpiti da Mosca».
CAOS UE SU SANZIONI ALLA RUSSIA: SLITTA IL SESTO PACCHETTO
Già in queste settimane diversi Paesi Ue, Italia compresa hanno messo a punto strategie per evitare i razionamenti di gas, petrolio e quindi di energia almeno nel breve periodo: incentivare il trasporto pubblico, abbassamento temperature in case, piscine e servizi pubblici, stretta su condizionatori & co. Come riportano ancora le fonti de “El Pais”, citate dalla Adnkronos, la Commissione Europa si appresta «ad utilizzare il regolamento sulla sicurezza delle forniture del 2017, per imporre misure che garantiscano l’arrivo del gas agli utenti protetti (famiglie e servizi sociali essenziali) di tutti i Paesi e che mitighino le conseguenze economiche e sociali di una possibile emergenza, che verrebbe innescata da un improvviso stop delle forniture di gas dalla Russia». Secondo quel regolamento, ogni Paese può dichiarare un’emergenza a livello nazionale ma al contempo anche invocare la clausola di solidarietà che di fatto obbligherebbe i Paesi vicini agli aiuti sul fronte energetico che mitigherebbe i razionamenti di gas e petrolio. Se però il taglio del gas russo dovesse avvenire tout court in Europa, allora le misure di quel regolamento verrebbero applicate sull’intera Comunità Europea. Sempre considerando lo scenario peggiore, conclude il quotidiano spagnolo, la Commissione imporrà agli Stati di indire, a loro volta, «razionamento o sospensione delle forniture, sia per coprire la domanda dei propri clienti essenziali (famiglie e servizi sociali essenziali) sia per aiutare i Paesi vicini a coprire la domanda della stessa fascia di utenza».
Si darebbe infine priorità all’uso del gas per la produzione di elettricità e trasporto di metano, a discapito del riempimento delle scorte per l’inverno: come si può evincere, sarebbe davvero in quel caso lo scenario peggiore possibile. «Sono stato unico a non votare per l’embargo totale del gas, poi tutti mi hanno detto che avevo ragione e che non si può fare. Draghi e Macron sono unici che possono dire a USA di non fare fughe in avanti», lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervenendo oggi a “Mezz’ora in più”. Alla vigilia del viaggio in Usa del Premier Draghi, la sfida per l’Italia e l’Europa è quasi prettamente di carattere energetico: il fatto già che il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, contenente l’embargo totale del petrolio, continui a slittare per mancanza di accordo, la dice lunga su quanto possa essere impattante e spaventoso lo scenario delineato nel piano di emergenza Ue e dai conseguenti razionamenti di gas e petrolio.