Quando Putin, in merito alla fornitura di gas, aveva dato l’aut aut all’occidente: “o in rubli, o niente”, tutti hanno cominciato a correre ai ripari, fare ricerche sulla diversificazione di gas, pur di non cedere alla mossa del Cremlino che era stata già in grado di aggirare le sanzioni riportando il rublo al valore precedente al conflitto. E così Mario Draghi, l’artefice delle sanzioni, ha annunciato di dover fare un viaggio in Africa articolato in varie tappe, prima il Congo (dove un diplomatico italiano, Luca Attanasio, è stato ucciso pochi mesi fa), poi in Angola ed in Mozambico. Viaggio che Mario Draghi forse non potrà sostenere, dal momento che da oggi è risultato positivo al covid.
Gas russo: la Russia proroga di un mese il pagamento in rubli, perchè?
Ma pare che anche Mosca abbia deciso di temporeggiare: la conferma arriva dal portavoce del Cremlino, Dmitry Pescov, che ha comunicato come Gazprom, il fornitore di oltre il 40% del gas complessivamente utilizzato dall’ Unione Europea, si aspettava di essere pagata in rubli entro maggio. A dare inizio alle danze sarebbe stato il presidente ungherese, recentemente riconfermato al quarto mandato, Viktor Orban, che si era detto disposto a pagare il gas russo in rubli, creando così una spaccatura in Europa.
Gas, scacco matto per Putin?
Adesso però nella mente di Putin c’è tutta un’altra strategia che, paradossalmente, avvantaggia l’occidente e le correnti filorusse europee: niente più spaccature, niente più terrorismo. Da domani Gazprom riceverà gli euro e i dollari elargiti in cambio di gas e li convertirà in rubli. Una strategia per evitare le sanzioni? Forse, oppure forse è l’altro asso nella manica, quello che potrebbe portare l’economia di Mosca a qualche gradino più in alto.
Cosa deve aspettarsi l’Europa dopo l’embargo del gas Russia
Intanto uno studio dell’ISPI indica che, se l’Europa attuasse davvero l’embargo del gas, la Germania e l’Italia crollerebbero a picco, essendo i due paesi europei con il maggior numero di piccole medie imprese, che necessitano assolutamente di approvvigionamento energetico. La Russia fornisce oltre 155 miliardi di metri cubi l’anno che generalmente fino a 170 miliardi di metri cubi l’anno all’Unione Europea. Una quantità difficile da sostituire, anche l’Italia pioggia fatto accordi con Algeria, Egitto, Azerbaijan e Stati Uniti che venderebbero il loro gas liquefatto fino al 2030 ad un prezzo di 5 volte superiore rispetto a quello russo. I prossimi accordi sistema verranno fatti con il Congo, l’Angola e il Mozambico, covid permettendo.