Servono interventi immediati del governo sul fronte energia, ma anche schiettezza nei confronti degli italiani, che vanno preparati all’idea di fare alcuni sacrifici. A suggerirlo è il professor Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, che a Il Mattino fa il punto della situazione sul gas russo, ormai in arrivo col contagocce. Quanto dobbiamo preoccuparci? “Non poco. E la parola d’ordine ora diventa: razionamenti. Dobbiamo distruggere domanda e distruggere consumi”. Per Tabarelli siamo arrivati al punto di dover scegliere tra condizionatori e guerra, come disse il premier Mario Draghi in una conferenza stampa.



Ma con una differenza. Quando il premier ha pronunciato quella frase eravamo noi che pensavamo di poter punire Putin con l’embargo al gas russo. Adesso è Putin che sta punendo noi tagliando le forniture”. Dunque, la guerra Russia-Ucraina ora sta bussando direttamente alle porte di casa nostra, anche se non è fatta di armi e soldati. Per questo secondo Tabarelli bisognerebbe cominciare subito con i razionamenti sul fronte energia. “Meglio preparare le persone gradualmente piuttosto che dover rischiare, in inverno, di dover frenare bruscamente”, il suggerimento del numero uno di Nomisma Energia.



TABARELLI “STIAMO USANDO TROPPO I CONDIZIONATORI”

Tagliando subito i consumi si darebbe un segnale a Vladimir Putin e ai mercati. “Il messaggio sarebbe che possiamo fare a meno di tutti questi volumi di gas”, afferma Davide Tabarelli a Il Mattino. Per quanto riguarda gli impianti di stoccaggio, la questione viene definita “drammatica”, perché ci sono meccanismi di mercato per i quali gli operatori quotati in Borsa hanno difficoltà a mettere gas sottoterra come scorta visto che i prezzi sono alti. “Deve intervenire lo Stato imponendo il riempimento delle riserve e coprendo le eventuali perdite. Averli pieni è la prima condizione per affrontare l’inverno”. Eppure, tutto ciò non è comunque sufficiente per il presidente di Nomisma Energia.



Se manca il gas russo meglio prepararsi comunque al razionamento”. Si potrebbe partire dalle imprese ‘interrompibili’, ma comunque si risparmierebbe poco. “Si tratta di interruzioni di poche ore al giorno. Forse si riesce a impiegare un miliardo di metri cubi di gas in meno”. Se invece la Russia interrompesse le forniture, mancherebbero 29 miliardi di metricubi. Bisogna coinvolgere le famiglie per Davide Tabarelli. “Si stacca la luce in alcune fasce orarie. Un po’ di risparmio forzato non fa così male, su questo sono d’accordo con gli ambientalisti. Oggi stiamo usando molto, troppo, i condizionatori”. Infatti, a Milano per esempio c’è stato un black out di qualche ora in un quartiere. Dunque, quella di Tabarelli è una proposta estrema, ma per evitare il peggio.