Il razionamento del gas da parte dell’Ue proseguirà anche nell’inverno 2023. A rivelarlo sono stati i 27 ministri dell’Energia dell’Unione Europea, a seguito della discussione avuta dagli Stati membri sull’argomento. Come riporta il quotidiano “La Verità”, martedì il ministro francese dell’Energia, Agnès Pannier-Runacher, ha sottolineato come sia stata discussa l’estensione di una serie di misure di emergenza per essere in grado di riempire rapidamente le scorte di gas del Vecchio Continente e far fronte a possibili tensioni.



Affermazioni a cui hanno fatto eco quelle del commissario Ue per l’Energia, Kadri Simson: “Continuare a ridurre la domanda è un’opzione priva di rimpianti. È fondamentale per garantire la nostra preparazione per il prossimo inverno e per raggiungere l’obiettivo del 90% di stoccaggio entro il primo novembre”. La Germania ha indicato un obiettivo di risparmio energetico superiore al 15%, tanto che il segretario di Stato tedesco, Sven Giegold, ha dichiarato: “È importante non solo prolungare le regole attuali. Dobbiamo essere più severi, per inviare un segnale al mercato”.



GAS, L’UE HA CONFERMATO IL RAZIONAMENTO PER IL PROSSIMO INVERNO

Il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Jozef Sikela, ha evidenziato che replicare quanto avvenuto nell’inverno odierno “non è tecnicamente ripetibile. Non si possono costringere le famiglie a riscaldarsi ancora meno. Non si può costringere l’industria a produrre meno”.

Il tutto mentre l’Aie ha precisato che la crescita delle importazioni di Gnl nel 2022 è stata guidata dall’Europa con un forte aumento del 63%, il che ha compensato il significativo calo delle importazioni di gas dai gasdotti russi. In valori assoluti, aggiunge “La Verità”, le importazioni europee di Gnl “sono aumentate di 66 miliardi di metri cubi, con gli Stati Uniti che hanno fornito due terzi dell’aumento dei consumi. Per il 2023, l’Aie prevede che la domanda europea di gas diminuisca di un ulteriore 3%, dopo essere scesa del 13% nel 2022. In particolare, l’Aie prevede un’ulteriore riduzione in seguito all’espansione delle energie rinnovabili e all’aumento della produzione nucleare”.