Il gasdotto Tap sarà raddoppiato entro 5 anni, nell’ottica di una politica energetica del governo. È quanto ha affermato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, alle pagine de Il Giornale. “Con l’esplosione dei prezzi del gas dell’estate scorsa, cresciuti fino a 20 volte, e il taglio delle forniture dalla Russia, gli italiani si sono resi conto che non avevamo una politica energetica” ha dichiarato, descrivendo gli obiettivi del governo di Giorgia Meloni in termini di diversificare “le fonti di approvvigionamento” e di programmazione della “produzione del futuro”.
Il ministro Pichetto Fratin avrà un incontro in Azerbaigian con il commissario europeo all’Energia, Kadri Simson, programmato per venerdì 3 febbraio 2023. Qui “insieme con i rappresentanti degli altri Paesi coinvolti, incontriamo il presidente Ilham Aliyev per il raddoppio del gasdotto Tap”. Un’opera che “attraversando e servendo anche Turchia e Grecia, arriva in Puglia e ci porta 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno”. Le tempistiche prospettate dal ministro a Il Giornale riguardano il passaggio “dagli attuali 10 miliardi di metri cubi a 20 entro 5 anni”, prospettando anche il superamento del “collo di bottiglia che si viene a creare sul nostro territorio” là dove “il gasdotto italiano che dalla Puglia va verso il nord ha una portata di 125 milioni di metri cubi al giorno che va anch’essa adeguata con una nuova dorsale adriatica lunga 450 chilometri”.
Pichetto Fratin: “gasdotto Tap serve per sicurezza nazionale. E tra 15 anni nucleare”
Il futuro del gasdotto Tap è il fulcro dell’intervista rilasciata dal ministro Gilberto Pichetto Fratin al quotidiano Il Giornale. Tra le sue pagine, il ministro spiega che per concretizzare il raddoppio del gasdotto Tap entro cinque anni “alcune tratte sono già autorizzate, per altre ci sono discorsi aperti”. E parla di “progetto strategico, di interesse nazionale” che “serve per la sicurezza del Paese. Utilizzeremo ogni strumento necessario per farlo in fretta”. In termini di una prospettiva di un piano energetico, il ministro afferma che “l’obiettivo è chiaro: eravamo la periferia della distribuzione, domani saremo il centro. Oltre a fare la nostra sicurezza, potremo aprire un secondo filone: essere un centro di smercio per l’Europa del nord e dell’est, verso l’Ungheria per esempio”.
Per il ministro Pichetto Fratin, in questa questione gioca un ruolo importante anche il nucleare. “Non è una soluzione per il breve periodo. Ma vogliamo approfondire come governo il nucleare di quarta generazione” e come esecutivo “siamo convinti che la produzione di energia da fonti rinnovabili non basterà mai del tutto e contiamo di avere nel giro di 15 anni – se il popolo italiano lo vorrà – anche l’energia nucleare”.