Il Gaslighting cos’è? E’ un fenomeno che ultimamente sta uscendo sempre più allo scoperto grazie alle denunce di donne vittime di manipolazione mentale da parte di ex partner. Una forma di violenza psicologica che non lascia lividi e per questo è più difficile anche da riconoscere ma allo stesso tempo è crudele e comporta traumi anche difficili da superare. Il termine compare per la prima volta come titolo di un film di George Cukor, uscito nel 1944 dove la protagonista Ingrid Bergman viene raggirata da un uomo che la fa innamorare perché vuole impossessarsi dei gioielli ricevuti in eredità dalla donna.
La trama si sviluppa in modo molto simile a quello che frequentemente avviene nella realtà, e cioè che le persone coinvolte vengono spinte a dubitare delle loro facoltà mentali a tal punto da pensare di essere impazzite. Tutto ciò, nelle relazioni affettive serve a creare uno stato di assoluta dipendenza delle vittime che si sentono così costrette in qualche modo a restare nel rapporto senza cercare spiegazioni, giustificando spesso il comportamento dei loro compagni violenti, un atteggiamento che rende poi la consapevolezza e l’identificazione dei colpevoli più complicata.
Cos’è il gaslighting, come riconoscere la manipolazione mentale che porta le vittime a credere di essere impazzite
Il gaslighting può essere difficile da riconoscere, soprattutto quando avviene da parte di persone che si fingono innamorate e per le quali le vittime provano sentimenti di forte attaccamento. La particolare tecnica di manipolazione porta spesso a negare la realtà e uno dei principali campanelli di allarme, come sostengono molti psicologi è proprio il fatto di essere portati a credere di aver immaginato tutto, ad esempio nelle situazioni che hanno portato ad un litigio. Una trappola che deve essere riconosciuta in tempo perché più si resta nel rapporto non sano e più si soffre quando si arriva alla consapevolezza.
Come ha affermato la criminologa Roberta Bruzzone, ospite della trasmissione Sopravvissute, che affrontava proprio questo tema: “Il manipolatore affettivo va riconosciuto e fermato prima che possa iniziare ad abusare“. Questo tipo di violenze psicologiche che iniziano con forme di gelosia ossessiva, possono facilmente trasformarsi in episodi più cruenti passando dalle offese verbali alle minacce fino al maltrattamento fisico e a reati più gravi.