Gaspare Mutolo non ha dubbi: Matteo Messina Denaro non è mai stato il capo della mafia, ma solo un capo. Intervistato dal settimanale Oggi, il celebre pentito ha parlato del celebre volto di Cosa Nostra, in particolare per quanto riguarda i suoi costumi libertini, circolati e dibattuti sui giornali e in televisione a partire dalla sua cattura avvenuta a fine gennaio.



Nel corso del dialogo con il settimanale, Gaspare Mutolo ha spiegato: “Mi accusano di aver mantenuto un’idea romantica della mafia, tradizionale, ma so che ogni mafioso ha ancora il dovere di sposarsi e dare il proprio nome alla prole. Io dovetti farlo da latitante e lo stesso avrebbe dovuto fare, senza accampare scuse, un capo”. E ancora: “Tommaso Buscetta aveva mogli e amanti? Vero, ma per questo gli altri boss chiamavano lui e quelli che gli stavano vicino “gli spazzini”, come quelli che hanno a che fare con l’immondizia”.



La versione di Gaspare Mutolo

Soffermandosi sul reale peso di Matteo Messina Denaro, Gaspare Mutolo ha le idee abbastanza chiare. Secondo lui, infatti, il vero numero uno dell’organizzazione criminale siciliana è un altro: “Credo che negli ultimi anni il vero capo della mafia fosse Settimo Mineo. A Messina Denaro è stato attribuito dai media un ruolo di prima importanza per la sua partecipazione ai reati più gravi degli anni delle stragi e di quel gruppo era l’unico sfuggito alla cattura. Nel Trapanese la massoneria controlla tutto ed è abbastanza potente da proteggere un latitante per decenni”. Gaspare Mutolo aveva già parlato di Messina Denaro subito dopo la cattura del mafioso trapanese, parlando apertamente di una messa in scena: “Quando arrestano un boss c’è tutto un altro clima. Armi alla mano, confusione. Qui invece è accaduto tutto in “tranquillitudine”. E questo fa pensare”.

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