Maurizio Gasparri: “Open Arms è un processo politico”
Il Presidente della Giunta per le Immunità Parlamentari, Maurizio Gasparri, ha recente parlato del caso Open Arms in una breve intervista rilasciata al Giornale. Gasparri in sede dell’istruzione del processo relativo all’imbarcazione della ong, seguì di persona il fascicolo di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini. “La Giunta nella scorsa legislazione venne chiamata tre volte a esprimersi sull’operato del ministro Salvini sull’immigrazione”, spiega nell’intervista, e “il nostro dovere era stabilire se quelli commessi fossero reati ministeriali e non comuni”.
“Su quello chiaramente non c’era dubbi”, spiega ancora Maurizio Gasparri, raccontando poi brevemente i tre iter processi che si sono tenuti nel corso degli anni. “La prima volta”, racconta sul caso Diciotti, “la richiesta viene respinta sia in giunta che in aula. Sul caso Gregoretti l’aula concede il via libera al processo, ma è il Gip di Catania ad archiviare. Infine, Open Arms, via libera al processo da parte dell’aula e rinvio a giudizio”. Tuttavia, Gasparri ritiene ancora quello che disse in occasione del processo Diciotti, ovvero che “sono convinto che il ministro dell’Interno avesse agito nel rispetto delle proprie funzioni”, mentre sul come sia sia arrivati a questi punto non ha dubbi, “l’aula volle, per scelta politica, mandare Salvini davanti alla magistratura“.
Gasparri sulle intercettazioni di Open Arms
Ma oltre al travagliato e particolare iter giudiziario sulla gestione dell’immigrazione da parte dell’allora Ministro degli Interni, Matteo Salvini, Maurizio Gasparri ci tiene a sottolineare che con Open Arms, “esiste la possibilità che tanto io, quanto il Senato siamo rimasti vittime di un reato commesso dalla magistratura“. Il riferimento è alla questione delle presunte intercettazioni “raccolte da un sommergibile sella nostra Marina” e nascoste fino a questo momento.
Quelle intercettazioni, spiega ancora Gasparri, conterrebbero “le prove di contatti tra Ong e protagonisti della tratta di persone” e il fatto che siano state nascoste avrebbe “condizionato un processo parlamentare, privandolo di una prova decisiva”. Senza questa prova, inoltre, “è stato facilitato un giudizio negativo contro Salvini” e se questo si rivelasse vero, “sarebbe un attentato ad organi costituzionali e io ne sarei vittima“. Gasparri, infine, promette che andrà a fondo di questa vicenda, “mi rivolgerò al vertice della magistratura, al ministro della Giustizia, alle Procure, perché si verifichi se siano stati commessi reati da parte dei magistrati”.