Una coppia non può definirsi tale solo se fa sesso o se ha lo stesso orientamento sessuale. Lo dimostra la storica sentenza di un tribunale canadese che ha concesso la definizione di “relazione coniugale” ad un uomo gay che ha chiesto che la donna con cui aveva avuto un figlio potesse essere accolta in Canada. La vicenda è stata ricostruita da Dagospia. I due si erano incontrati per la prima volta all’università, all’estero. Lei si è innamorata di lui, ma non aveva il coraggio di confessarglielo. Anni dopo un rapporto sessuale lei è rimasta incinta, quindi i due hanno deciso di crescere il bambino insieme. I problemi sono sorti quando lui ha ottenuto l’asilo in Canada e ha presentato domanda affinché anche lei e il figlio potessero raggiungerlo. Siccome è gay, per gli impiegati dell’ufficio di immigrazione che hanno esaminato il caso non erano quindi una coppia. Ma un tribunale canadese ha ribaltato quello che è uno stereotipo, sentenziando che la loro relazione può essere comunque definitiva “coniugale” anche dal punto di vista legale.



“RELAZIONE CONIUGALE” TRA GAY E ETERO? “SESSO NON CONTA”

Per la coppia e gli avvocati è una grande vittoria per i diritti delle “coppie di orientamento misto”. Athena Portokalidis, avvocato della coppia, al Washington Post ha spiegato che a livello sociale pesa al sesso come elemento determinante di una relazione. “Ma se la definizione si adatta alle coppie non sposate, ma che stanno insieme da 50 anni, perché non può adattarsi alle coppie di orientamento misto?”. E infatti il giudice Janet M. Fuhrer ha spiegato il 17 settembre, durante il processo di appello, che la Divisione canadese dell’immigrazione respingendo la richiesta aveva fatto affidamento su stereotipi. “La decisione dello IAD si è basata su un pregiudizio, concentrandosi sulla capacità delle coppie di orientamento misto a impegnarsi in rapporti sessuali”. L’uomo era scappato dal suo paese d’origine perché perseguitato per il fatto di essere gay. I due però si ritrovarono in vacanza insieme circa sette anni fa ed ebbero un rapporto non protetto. La donna rimase incinta e i due decisero di crescere insieme il bambino, anche se a distanza. Ora però possono finalmente crescerlo insieme.

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