Un bilancio terrificante a Gaza: sono 23mila i morti, 60 mila feriti, un milione e 900mila gli sfollati: una catastrofe umanitaria che viene resa ancora più terrificante dalla mancata possibilità di portare aiuti. Fortemente compromessa, infatti, la capacità di portare cibo e oggetti all’interno della Striscia. Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa italiana, rientrato dal Cairo dove ha partecipato alla Humanitarian Appeal Conference to Support Gaza, organizzata dalla Mezzaluna rossa egiziana e dalla Mezzaluna rossa palestinese, con molte organizzazioni nazionali di volontariato, ambasciate e agenzie dell’Onu, racconta la drammatica situazione al Corriere della Sera.
La Croce Rossa italiana ha previsto l’invio di due carichi per 231 tonnellate complessive di farina, spiega il Corriere. La seconda nave partirà a breve la prima è già partita. “Restano gravissimi problemi nell’invio di aiuti perché esiste una sola via di ingresso, il materiale passa con il contagocce e tutto ciò che contiene metalli viene bloccato. Questo significa non poter inviare neppure le tende, i generatori, le bombole per l’ossigeno. Mentre sotto attacco finiscono anche strutture fondamentali. Perfino gli ospedali e gli operatori umanitari sono in pericolo” spiega Valastro.
“La sofferenza riguarda il popolo palestinese ma non solo”
Nel summit al Cairo, con la Humanitarian Appeal Conference to Support Gaza alla quale hanno partecipato organizzazioni di volontariato, ambasciate e agenzie dell’Onu, sono state portate anche testimonianze. “Una donna che aveva partorito un prematuro è dovuta partire per raggiungere il sud della Striscia perché dove abitava non c’erano incubatrici. Per salvare il neonato ha lasciato un’altra figlia, poco più grande, con la quale non ha potuto avere contatti per 40 giorni” racconta Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa italiana.
“Di fronte alla sofferenza di tanti uomini e donne, una sofferenza che riguarda non soltanto il popolo palestinese, che sta pagando con tante vittime, ma anche Israele già colpita terribilmente e ancora oggi violentata dalla mancata liberazione di tutti gli ostaggi, bisogna dire basta” aggiunge Valastro. Il presidente della Croce rossa ha in programma un colloquio con i rappresentanti della «consorella israeliana» dell’organizzazione, spiega al Corriere della Sera: “Ovviamente anche gli ostaggi non sono numeri, sono persone. Le famiglie non hanno notizie dei loro congiunti. È inaccettabile che perfino al comitato internazionale venga impedito di far loro visita”.