Il governo tedesco nazionalizza Gazprom Germania per evitare il taglio del gas. Visto che l’imminente fallimento avrebbe potuto interrompere le forniture, Berlino ha deciso di assumere la partecipazione al 100% di Gazprom Germania, che ora si chiama Securing Energy for Europe (Sefe). Stando a quanto riportato dall’agenzia Dpa, che cita il ministero dell’Economia tedesco, sarà alzata a 13,8 miliardi di euro l’iniezione di liquidità necessaria. Un passo necessario a causa dell’eccessivo indebitamento della Sefe, la cui imminente insolvenza avrebbe “messo in pericolo la sicurezza dell’approvvigionamento in Germania“.



Si tratta del secondo salvataggio di una società energetica in Germania nel giro di due mesi. Infatti, a novembre il governo tedesco aveva annunciato che avrebbe nazionalizzato Uniper, il più grande importatore di gas del Paese, visto che l’azienda aveva accumulato oltre 8 miliardi di euro di perdite legate al gas. Cosa può succedere invece in Italia? Al momento non ci sono indicazioni sullo stato di attività dell’azienda.



GAZPROM, COSA SUCCEDE IN ITALIA?

Sul sito di Gazprom Italia, che ha sede a Milano, viene ricordata la mission, cioè quella di fornire gas naturale al mercato italiano. “Il nostro obiettivo è garantire stabilità e competitività al mercato del gas naturale in Italia, grazie al nostro portafoglio di materia prima ed utilizzando al meglio le nostre competenze decennali“. Ma non ci sono aggiornamenti sullo stato di attività dell’azienda, che all’inizio della guerra in Ucraina aveva un fatturato italiano di circa 230 milioni di euro. Invece a Roma c’è la sede di Gazpromneft Lubricants Italia, che si occupa di oli lubrificanti. Nata nell’aprile del 2009, opera come filiale italiana della Gazpromneft-Lubricants Ltd, che è la divisione della Gazpromneft ed è controllata di Gazprom. Il sito italiano, regolarmente accessibile prima dell’estate, ora invece reindirizza in modo automatico a quello russo. Anche in questo caso, come evidenziato dall’AdnKronos, è complesso reperire informazioni sull’attività dell’azienda in Italia e sulle ripercussioni della guerra in Ucraina. Una misura simile l’ha decisa la Polonia che, a causa delle sanzioni contro la Russia, oggi ha acquisito le azioni della società EuRoPol Gaz (di proprietà di Gazprom), che gestisce la rete del gasdotto Yamal che attraversa il territorio polacco. Il ministero per lo sviluppo e tecnologia ha precisato che lo ha fatto su richiesta dell’Agenzia della sicurezza interna.

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