La riapertura del gasdotto Nord Stream dopo l’iniziale chiusura di tre giorni è stata rimandata. Gazprom ha annunciato, infatti, di aver interrotto i flussi di gas del tutto e a tempo indeterminato a causa dei guasti riportati. Al momento non è stata data alcuna indicazione temporale riguardo la ripresa dei flussi, un particolare che preoccupa. Il colosso russo ha fatto sapere di aver individuato il problema in una turbina danneggiata, per il quale non si può operare in sicurezza. Una volta individuata la falla, è stato interrotto il pompaggio del gas. Quindi, i flussi saranno fermi fino a quando il problema non verrà risolto.
La notizia arriva alla vigilia della ripresa dei flussi dopo la sospensione di tre giorni annunciata per lavori di manutenzione. Ma in una nota è arrivata la doccia gelata: «Durante i lavori di manutenzione sull’unità di compressione del gas Trent 60 della stazione di compressione di Portovaya, eseguiti insieme ai rappresentanti di Siemens, è stata rilevata una perdita d’olio con una miscela di un mastice sigillante», ha fatto sapere Gazprom, come riportato da LaPresse.
GAZPROM “FLUSSO GAS COMPLETAMENTE INTERROTTO”
«Fino a quando non saranno eliminati i problemi di funzionamento delle apparecchiature, il trasporto del gas al gasdotto Nord Stream è completamente interrotto», ha aggiunto Gazprom nella sua nota ufficiale. L’annuncio della sospensione per tre giorni era stato dato una settimana fa dal colosso russo sul suo canale Telegram. La multinazionale russa aveva quindi spiegato che lo stop del gasdotto Nord Stream era programmato dal 31 agosto al 3 settembre per attività di manutenzione.
Eppure poche ore fa il gigante russo dell’energia Gazprom si diceva pronto a riavviare le forniture di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 verso la Germania come previsto sabato dopo tre giorni di stop per manutenzione, avevano detto due fonti a conoscenza dei piani di Gazprom a Reuters. «Le forniture dovrebbero procedere come previsto», aveva detto una delle fonti. Per la Russia la causa principale sono le sanzioni imposte dall’Occidente dopo l’invio di truppe russe in Ucraina a febbraio, perché avrebbero ostacolato le operazioni di routine e la manutenzione di Nord Stream 1. Invece per Bruxelles è un pretesto e sostiene che Mosca stia usando il gas come arma economica.