Il Dl Rilancio sarà in Gazzetta Ufficiale nelle prossime ore e quindi diventerà legge. Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ai microfoni di Sky Tg24. Conferme in tal senso erano arrivate pure dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, che ai microfoni di Storie Italiane questa mattina, parlando della cig in deroga, ha spiegato che sono state inserite «importanti novità nel decreto Rilancio, che sarà pubblicato nelle prossime ore». In pratica, la domanda si farà direttamente all’Inps, non più alle Regioni. L’istituto previdenziale potrà anticipare il 40 per cento al lavoratore, nel mese seguente erogherà poi la restante parte. «Questo ci consentirà di velocizzare l’intero sistema», ha precisato Catalfo. Il drecreto Rilancio, approvato ufficialmente dal Consiglio dei ministri mercoledì scorso, non è ancora andato alla firma del Capo dello Stato Sergio Mattarella per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Stando a quanto riportato da Il Messaggero, mancherebbe un passaggio importante: la bollinatura da parte della Ragioneria generale dello Stato.



DECRETO RILANCIO RITARDA: VERIFICHE SU FONDI

I tecnici del Tesoro da giorni stanno lavorando per verificare norma per norma (e consideriamo che gli articoli che compongono il testo sono ben 250), se le quantificazioni dei fondi precisate dai vari ministeri sono corrette. Si tratta di un lavoro enorme che dovrebbe concludersi nella giornata di oggi, se non ci dovessero essere intoppi. Da questo punto di vista, il governo è in pressing per la pubblicazione del provvedimento. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri aveva assicurato che il testo del Dl Rilancio sarebbe andato in Gazzetta Ufficiale nella stessa giornata. Il ritardo, secondo quanto riportato da Il Messaggero, potrebbe essere legato a qualche “grattacapo” per l’incrocio di norme che il decreto ha con il “Cura Italia”, come ad esempio per il blocco dei licenziamenti. Il primo decreto li sospendeva per 60 giorni, quello Rilancio estende la sospensione per altri tre mesi. Ma i primi 60 giorni sono scaduti venerdì scorso, quindi da oggi e fino a quando il nuovo decreto non sarà in vigore sarà possibile lasciare a casa i lavoratori.

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