Geert Wilders è diventato oggi il nuovo presidente olandese, superando la coalizione guidata da Frans Timmermans, ma senza ottenere l’effettiva maggioranza di governo, che dovrà cercare nelle prossime giornate un accordo con i restanti partiti, per ora piuttosto restii a formare una coalizione. A pesare a sfavore del presidente eletto, infatti, sono le sue posizioni per certi versi estreme, soprattutto dal punto di vista dell’intransigenza nei confronti dell’Islam.
Nato nel 1963 a Venlo da padre olandese e madre indonesiana, Geert Wilders cresce in una famiglia cattolica, abbracciando poi più avanti nella vita l’agnosticismo. Dopo una breve parentesi nel campo assicurativo, decide di scendere in campo nella politica, associandosi inizialmente al partito liberale VVD, guidato all’epoca dall’ex commissario europeo Frits Bolkestein. Nel 1998 divenne parlamentare, ma per via delle sue posizioni anti-Islam, Geert Wilders venne cacciato. Nel 2006, però, fondò il suo stesso partito, il PVV, che ottenne inizialmente 9 seggi, per poi toccare l’apice del 15% tra il 2009 e il 2010 e crollare nuovamente al 10% nel 2012.
Geert Wilders: ritratto politico del Trump d’Europa
Insomma, Geert Wilders iniziò a manifestare i suoi ideali politici già durante il periodo con il partito VVD. Ad oggi è considerato uno dei personaggi politici più controversi in Olanda, da 20 anni il leader più minacciato e tra le persone che beneficiano di una maggiore protezione per via della sua dichiarata, a più riprese, guerra contro l’islamismo e gli immigrati, specialmente se musulmani. Per via del modo in cui veicola le sue posizioni è stato definito più volte il Donald Trump europeo.
Nonostante questo, però, Geert Wilders ha ridimensionato leggermente le sue posizioni anti-Islam (ragione per cui potrebbe trovare una coalizione di governo), pur continuando a sostenere una ferma opposizione all’immigrazione di musulmani, al punto che vorrebbe bandire il Corano, equiparato al Mein Kampf si Hitler. A livello sociale, comunque, ha promesso battaglie per la difesa del potere d’acquisto, per l’assistenza sanitaria e a favore di una riduzione dell’età pensionabile, mentre ritiene inalienabili i diritti alla comunità LGBT. Singolare il fatto che Geert Wilders sia stato indagato, negli anni scorsi, per incitamento all’odio e “insulto di gruppo” a causa di una campagna contro i musulmani, ma venne assolto.