Geia Laconi dedica parole dolci e commosse al ricordo del papà e racconta la sua vita a fianco del marito Folco Terzani, figlio di Tiziano Terzani. Marito conosciuto a un evento dedicato proprio al grande conoscitore dell’Asia, dove “succede che come nella storia dei miei genitori i due opposti si attraggono e io ho percepito che questo ragazzo era quello che ci voleva per me” ammette Geia Laconi, ospite del programma L’Ora Solare su Tv2000.



Folco adora la natura e io sono felice che i nostri figli abbiano passato tanto tempo nella Valle dell’Orsigna, che è un paradiso dove possiamo vivere tutte le stagioni e la nostra finestra è un quadro che cambia sempre – racconta Geia Laconi – Nelle città invece sei più protetto ed è sempre tutto uguale. I miei figli vanno sempre in giro a piedi scalzi e c’è molta saggezza in questo, perché imparano a come mettere i piedi e come muoversi”. Figlia dell’Italia e dell’Indonesia, Geia Laconi nasce da due genitori che “si incontrano in Africa, in Sudan”, da un papà originario di Sumatra e mamma fiorentina che “proveniva da un ambiente italiano di fine anni ’70, dove lei respirava un ambiente molto borghese, con il babbo che lavora in banca e mamma casalinga. Una famiglia apparentemente perfetta, però lei voleva rompere con il sistema, era una femminista e andava alle proteste, era una combattente, politicamente attiva”.



Geia Laconi “in questa vita mai incontrato per davvero mio papà”

Geia Laconi, moglie del figlio di Tiziano Terzani, ricorda che sua madre era “scappata di casa, cercava qualcos’altro. Cercava un posto dove poter vivere a contatto con la natura” mentre “mio padre era di poche parole e come molti asiatici stava spesso in silenzio, ma quando parlava arrivava con queste storie meravigliose”. Un rapporto complesso, quello con il padre, finché un incidente fatale non glielo strappa via. “Le morti improvvise sono cose che fulminano – ricorda Geia Laconi con dolcezza, ospite nel salotto di L’Ora Solare – Mi è pesato molto il fatto che quando i miei erano separati io avevo un po’ rifiutato questo padre così diverso da me, che non avevo frequentato così tanto e non parlava bene l’italiano. Avevo questo pregiudizio, e quando mio padre è morto io ero pronta a riprendere il rapporto con lui e ricucire quegli anni in cui eravamo stati lontano. È come se in questa vita non ci fossimo mai veramente incontrati”.



Parlando dei suoi genitori, che si separarono dopo la nascita di Geia Laconi e poi tornarono insieme dopo molti anni, la scrittrice si dice convinta che “abbiano avuto un’attrazione tra opposti come due calamite, poi però quando gli opposti stanno insieme non è sempre facile a livello quotidiano, alle diversità culturali che si traducono in punti di vista e atteggiamenti diversi. Lui dopo la separazione viveva in una piccola stanza accanto a un laboratorio di pasticceria in Italia, un Paese dove non c’erano indonesiani. Era solo e aveva solo noi, era rimasto per amore di me e di mia mamma”.