14 minuti dai toni moderati ma durissimo nei contenuti, è questo il discorso di Mariastella Gelmini (capogruppo Camera per Forza Italia) svolto nelle dichiarazioni di voto prima della fiducia al Governo Conte-2. In risposta alle comunicazioni del Presidente del Consiglio, la responsabile forzista alla Camera annuncia con forza il rifiuto di entrare nel Governo pur davanti alle “lusinghe” avanzate da Conte nel suo lungo discorso di apertura ai “costruttori liberali, popolari, socialisti ed europeisti” (per poter sostituire nei numeri i renziani di Italia Viva).
«Noi non votiamo la fiducia a questo Governo e saremo orgogliosamente all’opposizione da liberali, europeisti e riformisti e con il Centrodestra costruiamo le condizioni per tornare al Governo quando finalmente ci saranno le Elezioni»: per la Gelmini e per tutta Forza Italia «L’avversario da battere non è solo il Covid, ma è il fallimento di troppi lavoratori e aziende: di fronte a tutto questo invece noi discutiamo inutilmente mentre l’Italia affonda. Chiedere la fiducia per 3 volte in 3 anni, forse qualche ragione ci sarà se i suoi governi durano meno di un anno: un minimo di autocritica noi ce lo saremmo aspettata». Facendo riferimento all’incertezza sui numeri, la Gelmini attacca «Basta perdere tempo, se non avete i voti parola al Presidente Mattarella. Se il teatrino che state facendo lo avesse fatto il centrodestra — ha detto ancora l’onorevole di Forza Italia — si sarebbero già mosse le procure e invece voi pensate di governare con una pattuglia di parlamentari transfughi spaventati dalle elezioni anticipate».
CRITICHE ANCHE A ITALIA VIVA
Secondo Maria Stella Gelmini il Governo fin dall’inizio della pandemia avrebbe dovuto fare presto e bene, «noi non tifiamo allo sfascio del Paese come ha ribadito l’uomo delle istituzioni Silvio Berlusconi, ma spesso le parole sono cadute nel vuoto. Davvero voi pensate che non essendo riusciti con una maggioranza più solida a risolvere le sfide che avete avuto avanti, riuscirete a farlo con maggioranza raccogliticcia e senza i numeri?». Il duro intervento della forzista passa poi a quell’appello ai “volenterosi-costruttori” richiamati dal Premier nelle comunicazioni di mezzogiorno: «lei fa appello ai liberali e socialisti. Be un socialista non potrà mai sostenere un governo in cui siede Bonafede che ha abolito prescrizione, e un liberale un governo che è solo statalista e dirigista. Non basta elencare le parole, le cose bisogna metterle in pratica». Chiosa finale per Renzi e Italia Viva, con la capogruppo di FI che rilancia «mi stupisce il vostro atteggiamento, dopo aver aperto la crisi mi aspettavo che votaste no e invece vi astenete. Non ci sorprende: quando noi abbiamo presentato la risoluzione sul Mes che a voi piace tanto, voi mica l’avete votata. Quando abbiamo fatto la battaglia sulla prescrizione a parole vi siete detti d’accordo ma poi avete continuato a governare con Bonafede».