Le Gemelle Louise e Martine Fokkesn sono le ospiti più vivaci della puntata di Live – Non è la d’Urso. Prostitute originarie di Amsterdam, sono ormai in pensione da diverso tempo, dopo aver esercitato la professione per ben 50 anni. Oggi ricordano i bei vecchi tempi spiegando di aver donato ai loro clienti, oltre 355 mila uomini, momenti di vero piacere. Sono ancora single, ma precisano di avere degli “amici”. E, a dispetto dell sopraggiungere della terza età, non rinunciano a nulla e tra feste, balli e relax si godono la vita. Oggi, però, ci tengono a precisare di non essere state a letto proprio con tutti e 355 mila gli uomini che hanno conteggiato : “Lo abbiamo scritto anche nel nostro libro”. Nel salotto di Barbara D’Urso cantano, intrattengono e distribuiscono cartoncini sotto bicchiere. Per la gioia della conduttrice, completamente pazza di loro. (Agg. di Fabiola Iuliano)
CHI SONO LE GEMELLE FOKKENS MARTINE E LOUISE?
Barbara d’Urso ha lanciato l’anticipazione e stasera ospita le gemelle ex prostitute 77enni Louise e Martine Fokkens che racconteranno la loro storia a Live non è la D’Urso. Il distretto a luci rosse di Amsterdam sente ormai da quasi sette anni la mancanza delle due sorelle gemelle Louise e Martine Fokkens, tra le più vecchie ex prostitute della città olandese. Le sorelle racconteranno a Barbara d’Urso di aver soddisfatto in totale oltre 355.000 uomini (ovvero più della popolazione dell’Islanda), come hanno dichiarato in un’intervista al Telegraph. Nonostante i loro anni avanzati, mantengono un appariscente abbigliamento composto da jeans attillati, stivali scarlatti, soprabiti di pelle rossa e berretti blu, che spiccano insieme ai capelli bianchi. “Legalizzare le case chiuse non ha migliorato la vita delle prostitute – ha aggiunto Martine, e poi – non ha senso vivere solo per pagare le tasse. Per questo molte ragazze oggi scelgono di lavorare da casa propria o su internet”.
MARTINE E LOUISE FOKKENS: UN DOCUMENTARIO E UN LIBRO PER RACCONTARLE
Il documentario “Meet the Fokkens” di Gabriëlle Provaas e Rob Schröder, pubblicato nel 2011 da Submarine in coproduzione con V-Pro, ha reso Louise e Martine Fokkens celebri e racconta le fasi della vita delle sorelle gemelle, a partire dallo sfruttamento da parte dei loro stessi mariti per arrivare alla decisione di “mettersi in proprio” iniziando una vita decisamente fuori dal comune. Nonostante gli inevitabili pregiudizi, il documentario mostra rispetto, sensibilità e la notevole dignità con cui le gemelle Louise e Martine Fokkens hanno affrontato e gestito la loro situazione, diventando tra le prostitute più famose e longeve di Amsterdam. Inoltre, le gemelle si raccontano anche nel loro libro dal titolo “Due vite in vetrina – Chiacchiere senza veli di due gemelle, storiche prostitute di Amsterdam” pubblicato nel 2013 da Vallardi ed incentrato su quasi cinquant’anni di lavoro e sopravvivenza nel distretto a luci rosse di Amsterdam tra ottimismo, indipendenza e dignità, dagli inizi nel mondo della prostituzione ai pericoli degli ultimi decenni. Hanno dedicato il libro a tutti i clienti che sono rimasti fedeli per anni, nei quali molti di loro sono diventati amici speciali e, al bisogno le hanno aiutate, e ringraziano al suo interno tutte le persone che non ci hanno mai giudicate.”
LE GEMELLE MARTINE E LOUISE FOKKENS: LE PIÙ ANZIANE DEL LAVORO PIÙ ANTICO
Sebbene abbiano concluso la regolare attività lavorativa andando in pensione e a causa di logici e naturali problemi di vecchiaia, Louise e Martine Fokkens sono ancora attive come prostitute con una manciata di clienti abituali che non ricevono più dietro le finestre. “Sono vecchi clienti”, afferma Louise al Telegraph, “li abbiamo visti per molti anni. Alcuni sono diventati amici. ”E alcuni hanno mogli”. Le gemelle Fokkens iniziarono a prostituirsi quando avevano appena 20 anni, all’inizio sul marciapiede e poi in vetrina. Raccontano in diverse interviste che ai tempi la prostituzione non era ancora legale e il mercato del sesso non era ancora in mano alla mafia dell’Est Europa. “Se all’inizio ci sedevamo in vetrina vestite, oggi sono tutte nude, le olandesi sono poche e c’è poco senso della comunità”. Martine e Louise credono che legalizzare le case chiuse non abbiamo migliorato la vita delle prostitute e secondo loro per questo molte ragazze oggi scelgono di lavorare da casa propria o su internet.