Due gemelle di colore, Asfene e Raffaella Guglielmi, nate morte tre anni fa all’ottavo mese di gravidanza da una coppia di origine africana sono state “sfrattate” dalla tomba di famiglia perché di colore. Ne è nata una battaglia giudiziaria per il diritto all’uso della tomba di famiglia che però ha portato comunque all’estumulazione delle bare. Un triste vicenda che ha trovato il suo epilogo nel cimitero di Piovezzano, una piccola frazione della provincia di Verona. Una storia di discriminazione secondo il nonno delle due gemelle, Narciso Guglielmi, 68 anni, che il primo luglio 2017 le ha sepolte nella tomba voluta da sua madre e acquistata assieme ad un cugino anni prima. L’uomo ha vissuto per decenni in Sierra Leone, dove ha adottato due ragazzi africani che ha portato in Italia per dar loro un futuro migliore. Il più grande, Alhassan, si è sposato con una connazionale, con la quale nel 2016 ha concepito le due bimbe. Il padre Narciso, quindi, ha deciso all’epoca di appoggiare le due piccole salme sulla bara della madre nella tomba di famiglia, dove anche lui, è scritto nella concessione, andrà sepolto al momento del suo trapasso.



FA ESTUMULARE GEMELLE DI COLORE, GIUDICE GLI DÀ RAGIONE

Suo cugino, tuttavia, non ha accettato che nella «loro» tomba giacessero anche due persone di colore: non solo, Guglielmi nella denuncia riporta anche epiteti razzisti che il parente avrebbe rivolto alle sue nipoti. Il Tribunale di Verona però ha dato ragione al primo e quindi le due gemelle sono state sfrattate dalla tomba. Come evidenziato dal Corriere della Sera, la concessione comunale cimiteriale indica i nominativi dei soli parenti stretti delle due famiglie che possono esservi sepolti. Inoltre, neppure il regolamento municipale di polizia mortuaria ha potuto evitare la rimozione delle due sorelline, che non sono elencate nella concessione. Ieri pomeriggio Narciso e Alhassan, assieme dal parroco del paese don Luca Freoni e dall’imam di Verona Ali Amagour si sono raccolti in preghiera nel cimitero. Il Comune di Pastrengo ha voluto realizzare una piccola tomba dove adagiare i corpi delle due sorelline: un semplice tumulo di terra ricoperto da un piccolo vasetto di fiori secchi e null’altro. Neanche una lapide ad indicare che lì sotto giacciono Asfene e Raffaella Guglielmi. «È stato un dolore atroce vederle disseppellire solo perché di colore — dice il nonno al Corriere della Sera —. Se riuscirò a raccogliere un po’ di soldi ci farò una semplice lapide, perché non siano dimenticate». Guglielmi, oggi, vive in condizioni di grande difficoltà economica e di salute. Non può far fronte alla condanna di quasi 10 mila euro del tribunale e alle spese di rimozione dalla tomba delle due nipotine.

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