Diego ed Elena Bressi non sono stati sedati dal padre prima di essere strangolati lo scorso 27 giugno. I risultati dell’esame tossicologico eseguito sul cadavere dei due gemellini di 12 anni aggiungono nuovi particolari sul duplice omicidio, a seguito del quale Mario Bressi aveva deciso di togliersi la vita gettandosi nel vuoto da un cavalcavia non lontano da Margno, dove aveva una casa di vacanze. Una novità che aggiunge dolore a quello immenso che questa vicenda ha causato nella mamma dei due bambini. Proprio Daniela Fumagalli parla oggi al Corriere della Sera. Walter Veltroni ha voluto parlare con lei, quindi ha raccolto il suo flusso di pensieri. Parte dalla lettera che ha letto ai funerali: «L’ho scritta per metterla nella loro bara, perché facesse loro compagnia, li accompagnasse nel viaggio, nel buio e nel freddo». Poi sul tremendo gesto dell’ex marito: «Mario ha fatto quello che ha fatto per fare male a me. Ma ha tolto quelle sue creature ai loro amici, ai loro compagni, ai loro allenatori, al futuro che dovevano vivere». Quindi, i ricordi tremendi che si affollano tra i suoi pensieri: «Io non voglio, non posso, ricordarli come li ho visti l’ultima volta. Voglio ricordarli con un sorriso, il loro sorriso».



GEMELLI UCCISI, MAMMA “CON ME SPIRITUALMENTE MA NON MI BASTA”

La coppia aveva problemi da tempo, ma di certo Daniela Fumagalli non si aspettava un gesto così spaventoso dall’uomo con cui aveva avuto due figli. «Che una persona uccida due bambini con le sue mani lo ritengo impensabile. Che lo faccia un padre con i suoi figli è disumano», dice a Walter Veltroni, a cui descrive nei minimi particolari la personalità dei suoi gemellini. Ma questi ricordi infiammano una ferita che continua a sanguinare e non si sanerà mai. «Mi mancano tantissimo. Tutto mi parla di loro. (..) Mi si dice che loro sono con me spiritualmente. Ma non mi basta. Mi mancano i loro abbracci, le loro voci, le loro domande. Quel mercoledì prima che partissero, stavamo tutti e tre abbracciati sul letto di Elena. Non li ho più visti, vivi. Non li vedrò mai più». Ma quelle vite sono state spezzate per l’odio di un uomo nei confronti della moglie. «Cerco di reagire, anzi di resistere, alle piaghe di questo dolore. (..) Ma la sera, quando si fa buio, le ombre tornano. Ogni cosa mi fa venire in mente loro. Io non lo so dove va chi scompare, ma so dove resta».



Nonostante ciò, la mamma dei due gemellini non prova odio per quell’uomo che glieli ha portati via. «E poi su chi potrei riversare l’odio? Su qualcuno che non c’è più, che aveva una personalità deviata, che mi ha odiato profondamente? Sarebbe giusto ripagare con la stessa moneta?», dice a Walter Veltroni, che ha raccolto le sue parole e le ha pubblicate oggi sul Corriere della Sera. Se deve pensare al suo futuro, fatica ad immaginarlo. «Devo realizzare bene quello che è successo. Devo sistemare il mio dolore. Devo abituarmi a vivere senza di loro. Non lo posso fare fuggendo dalle loro cose, dai giochi, dai quaderni. Devo stare con loro, per poter stare senza di loro».

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