Quello che resta” è il titolo del documentario che racconta il viaggio di Gemitaiz e MACE in Mozambico. Da poco uscito sulla piattaforma di Vimeo, è girato da Manuel Marini nel gennaio 2020 e mostra il processo creativo che ha portato alla nascita di “Bianco/Gospel”, i due brani pubblicati lo scorso luglio e prodotti da MACE. Raccolti in un unico videoclip, diretto sempre da Marini, sono il frutto di quella che doveva essere una vacanza in Africa ma che si è subito rivelata una importante fonte di ispirazione per tutti e tre.



Lo avevano detto tramite Instagram che “certe volte succedono delle cose che ti fanno credere nel destino”. Gemitaiz e MACE, partendo, non avevano messo in conto che un cantante, un regista ed un producer si sarebbero facilmente lasciati travolgere dalla passione per il loro lavoro anche lì. “Con quell’energia, quei tramonti, quelle vibes” è nato adesso anche un documentario di cui l’intero ricavato sarà destinato a COOPI, organizzazione umanitaria che da oltre cinquant’anni lotta per combattere la povertà delle comunità di quasi settanta Paesi.



Gemitaiz e MACE: “Quel viaggio ha influenzato le nostre scelte artistiche”

Abbiamo ripreso tutto il processo creativo, dal primo suono all’ultimo, dalla prima parola scritta alla chiusura dei brani. Ci siamo messi in testa che sarebbe stato bello documentare quel mondo e mostrare come aveva influenzato le nostre scelte artistiche sul momento. Tutti i proventi raccolti tramite il noleggio del video su Vimeo per 48 ore, oltre che dal singolo e relativo videoclip già editi, saranno destinati in beneficienza”.

Con queste parole è stata spiegata da Gemitaiz e MACE l’idea del progetto, nonché l’iniziativa benefica che hanno deciso di mettere in atto da quell’esperienza verso la quale sono partiti, insieme anche al regista Manuel Marini, a bordo di un’auto noleggiata a gennaio 2020. Come agli inizi delle loro carriere individuali, si sono ritrovati ad essere la produzione di se stessi, aiutati da qualche amico conosciuto laggiù che gli ha dato qualche dritta. I tre colleghi ci hanno lavorato da quando sono rientrati in Italia prima che scoppiasse la pandemia globale: “Spero con tutto il cuore che sarete tanti e che il lavoro svolto vi piaccia. Spero riusciremo a dare un aiuto concreto alle persone meno fortunate di noi”.