Gemma Calabresi è tornata a “Domenica In”, dopo aver presenziato nella puntata del 6 marzo. La vedova del poliziotto Luigi, assassinato durante gli anni di piombo, ha scritto un libro per raccontare il suo drammatico percorso di vita. “Gemma, come si arriva al perdono dopo che qualcuno uccide l’amore della tua vita, il padre dei tuoi figli…” ha chiesto Mara a Gemma. La donna ha prontamente risposto affermando che “Al perdono si arriva attraverso un percorso lungo. Io ho sempre detto di essere un cammino, ma per anni non ci ho pensato mi pareva di tradirlo solo a pensarci”. Gemma ha poi spiegato di aver desiderato di uccidere gli assassini del marito, seppur se ne sia vergognata. “Oggi ho voluto raccontarlo per fare capire come ce l’ho fatta: ho scoperto che il perdono non lo dai con raziocinio, ma solo dal cuore.”
Gemma ha poi continuato, spiegando come ha conosciuto Luigi, in occasione di una festa di Capodanno. “Lui aveva nove anni più di me. Poi mi ha baciato e gli ho lasciato subito il numero di telefono… è stato un colpo di fulmine, lui era molto affettuoso, pieno di vita, carinissimo. Il giorno dopo mi ha chiamato e siamo usciti”. La donna ha poi continuato affermando che l’odio non le avrebbe permesso di vedere con lucidità. (Aggiornamento di Mattia Ferrarini)
Gemma Capra, la moglie del commissario Luigi Calabresi
Il nome di Gemma Capra è legato ad uno dei più tristi fatti di cronaca dell’Italia negli anni ’70: la morte del commissario di polizia Luigi Calabresi. Gemma era infatti sposata con il poliziotto, ucciso nel 1972 dopo essere stato accusato da alcuni esponenti di estrema sinistra della responsabilità nella morte di Giuseppe Pinelli, anarchico, suicida durante un interrogatorio in commissariato. Nata nel 1946, Gemma aveva sposato Luigi da cui ha avuto tre figli: Mario, noto giornalista e scrittore, Paolo e Luigi, nato dopo la morte del padre.
Il marito, Luigi Calabresi, venne ucciso dinanzi alla sua abitazione da due uomini con alcuni colpi di arma da fuoco. Cinquant’anni esatti dopo l’omicidio del marito, avvenuto per mano di due esecutori ma commissionato da esponenti di Lotta Continua a causa delle sue indagini relative al terrorismo, Gemma ha ripercorso in un libro l’evento della morte del marito e la sua vita con tre bambini piccoli, dopo l’uccisione di Calabresi. Il libro autobiografico dal titolo “La crepa e la luce”, ripercorre dunque la sua vita e in un certo senso un pezzo di storia italiana, che proprio negli anni ’70 si trovata a combattere il terrorismo.
Chi è Gemma Capra, moglie di Luigi Calabresi
Dopo la morte di Luigi Calabresi, Gemma Capra ha dovuto ricostruire lentamente la sua vita. La donna ha iniziato un doloroso percorso che l’ha portata fino al perdono dei mandanti dell’omicidio del marito. Gemma e Luigi avevano insieme tre figli: Mario, diventato poi un famoso giornalista e scrittore, Paolo e Luigi, nato pochi mesi dopo la morte di suo padre. La donna, infatti, era incinta quando il marito venne ucciso. Il primo figlio della coppia, Mario, ha raccontato la storia della sua famiglia in un libro dal titolo “Spingendo la notte più in là”.
Dopo essere rimasta vedova, Gemma ha vissuto anni difficili, crescendo sola i suoi tre figli fino all’incontro con Tonino Milite, poeta e pittore. L’uomo, sposato in seconde nozze, è deceduto nel 2015 all’età di 73 anni. Il secondo marito di Gemma l’ha aiutata costantemente nella crescita dei suoi tre figli. A cinquant’anni dall’omicidio di Luigi Calabresi, insignito poi della medaglia d’oro al merito civile alla memoria, la donna ha raccontato la sua storia nel libro “La crepa e la luce”. È la storia di una moglie e mamma che a venticinque anni si ritrova vedova, con due figli piccoli e un terzo nel grembo, nel terribile periodo degli anni di Piombo.