IL GENERALE GORETTI E IL RISCHIO DI GUERRA PER L’ITALIA

Secondo il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare il rischio che l’Italia entri in guerra contro la Russia è purtroppo concreto: il generale Luca Goretti, stamane in audizione alle Commissioni Difesa del Parlamento, lo dice senza mezzi termini, «Basta un niente per ritrovarci in guerra».



Il giorno dopo la circolare dell’Esercito Italiano su addestramento, mezzi e armi per tenersi “pronti”, ai parlamentari il Capo di Stato Maggiore ha illustrato nel dettaglio lo scenario operativo dell’Arma Azzurra in merito alla guerra in corso tra Russia e Ucraina ormai dal 24 febbraio scorso, esponendo però tutte le raccomandazioni “millimetriche” che sono state fatte pervenire ai piloti italiani inviati al confine con l’Ucraina. «Ho sostenuto e autorizzato, in coerenza con gli intendimenti governativi, il raddoppio in soli due giorni del numero dei caccia Eurofighter al servizio della Nato nella sorveglianza e sicurezza dei cieli, garantito da un rischieramento già presente in Romania», spiega ancora il generale Goretti in Commissione.



IL RISCHIO DI “TRAPPOLE” PER ATTIRARE CACCIA ITALIANI IN UCRAINA

Come ben spiega ancora il Capo di Stato Maggiore, l’esercito italiano e Nato «è praticamente al confine, a meno di venti miglia dal confine ucraino»: per questo motivo, incalza il generale Luca Goretti, «Dobbiamo prestare attenzione nella nostra attività di difesa aerea: basta niente per sconfinare e trovarci in guerra». Lo ha ribadito ai suoi stessi piloti e soldati, «mai come ora ogni cosa deve essere fatta secondo le regole. Non bisogna mai farsi prendere dalla foga di vedere cosa c’è. Potrebbero esserci tentativi di farci entrare in territorio ucraino e sarebbe la fine». Tradotto in parole povere, quella “fine” sarebbe l’inevitabile – a quel punto – terza guerra mondiale con la Nato schierata contro la Russia (e i suoi alleati, con la Cina in prima fila). Anche per questo il rischio di “trappole” lanciate da Putin potrebbe essere dietro l’angolo: riflette infine il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare italiana, il rischio è che possano essere indotti i Typhoon italiani a sconfinare in Ucraina. La raccomandazione è mirata in special modo sulle manovre che seguono le “spazzate radar sospette”, con l’Italia che già sta attuando per l’appunto una monitoraggio da lunga distanza per evitare di sconfinare e scatenare una guerra internazionale.

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