Una recente indagine sul consumo di libri in Italia condotta da Netcomm (il Consorzio per il commercio digitale) con il suo report NetRetailBooks, ha evidenziato come la Gen Z sia molto più propensa a leggere rispetto ai cosiddetti Millennial, seppur al primo posto rimangano i Baby boomer. Insomma, a differenza di quanto si tenda a pensare, i giovani sono molto più propensi a leggere rispetto ai “meno giovani”, sfatando un po’ quel mito della generazione sempre con la testa china sul telefono.



Dal report sul consumo di libri di Netcomm, che sarà presentato ufficialmente il 6 dicembre ma che è stato anticipato sulle pagine del Sole 24 Ore, emerge, insomma, come il 53,8% dei Baby boomer (ovvero la fascia d’età oltre i 65 anni) leggono almeno un libro durante l’anno. Al secondo posto, invece, si piazza la Gen Z (ovvero i giovani sotto i 25 anni) con un positivo 52,4% di lettori, seguiti a distanza dal 44,2% dei Millennial (ovvero la fascia tra i 25 e i 34 anni). Si difendono, invece, bene i Millennial tra i 35 e i 44 anni, tra i quali poco più del 50% acquista e legge libri. Per quanto riguarda i cosiddetti lettori forti, che leggono più di 11 testi all’anno, a livello generale della popolazione di parla dell’8%, è la Gen Z ad ottenere i risultati migliori rispetto ai Baby boomer (9,7% contro 9,5%), mentre sono solo il 6,7% tra i Millennial.



Netcomm: “Aumentano le vendite di libri grazie al digitale”

Insomma, i libri spopolano, positivamente, tra le nuove generazioni, che sembrano aver recuperato terreno rispetto ai pessimi risultati della generazione immediatamente precedente. Risultati ottimi che secondo Roberto Liscia, presidente di Netcomm, sono dovuti ad una serie di fattori. “Da un lato una maggiore sensibilità alla conoscenza, scaturita dalla presa di coscienza di quanto la lettura sia un’opportunità di crescita”.

Similmente, secondo Liscia ad incidere sulle vendite di libri è anche “l’accessibilità ai prodotti digitali, di cui sono grandi consumatori e la possibilità di trasformare immediatamente uno stimolo ricavato dal web nell’acquisto di un libro fisico o nella lettura in formato elettronico, magari anche da cellulare. Su tutto”, conclude Liscia nella sua analisi, “direi che il digital, soprattutto ebook e social, è stato determinante nel convertirli in lettori forti”. Sono, infatti, secondo il report di Netcomm, i consigli sui libri degli influencer a spingere sulle vendite nelle nuove generazioni.