Il nuovo vaccino in arrivo, il Nuvaxovid, prodotto dagli americani della Novavax, potrebbe essere l’arma per convincere anche i più scettici no vax a sottoporsi al siero anti covid. Ne ho convinto Armando Genazzani, professore ordinario di Farmacologia all’Università del Piemonte Orientale e rappresentante italiano nel comitato per l’approvazione dei farmaci dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), che parlando oggi ai microfoni del quotidiano La Stampa ha spiegato il funzionamento di questo nuovo vaccino e il perchè dovrebbe appunto rassicurare anche i contrari: «Si tratta di un vaccino tradizionale costituito dalla proteina e non dall’mRna che la codifica. Si inietta solo la proteina dunque, una cosa che si fa da trent’anni, e quando l’organismo la riconosce si scatena una risposta anticorpale. La proteina inoltre si introduce con un adiuvante che facilita la risposta del sistema immunitario». I vaccini a mRna «hanno una sequenza di acidi nucleici che codifica la proteina per riprodurla nell’organismo. In questo caso invece si salta un passaggio». E «per chi immotivatamente ha paura può rappresentare una rassicurazione».



Affinchè il Novavax inizia ad entrare in commercio, manca solamente l’ultimo lasciapassare: «I dati sono stati revisionati – ha aggiunto Genazzani – abbiamo mandato delle domande, l’azienda ha fornito delle risposte e oggi si decide. Se tutto risulta positivo si dà il via libera. C’è ottimismo sull’esito positivo». Si tratta inoltre di un vaccino molto efficace, attorno al 90 per cento, anche se sulla variante Omicron per ora non vi sono certezze: «Su Omicron come per gli altri vaccini si attendono nuovi dati per fine anno, ma plausibilmente sarà efficace anche in questo caso al pari degli altri con la terza dose».



GENAZZANI E IL NOVAVAX: “L’AIFA LO APPROVERA’ PRIMA DI NATALE”

E dopo l’ok dell’Ema giungerà di riflesso l’approvazione dell’Aifa: «si adopererà per approvarlo in Italia prima di Natale. L’Europa ne ha comprate 200 milioni di dosi, che potrebbero essere distribuite subito dopo. Potrebbe essere proposto in particolare agli incerti, dunque soprattutto per le prime dosi». Altro vaccino in arrivo è il Vla2001 della francese Valneva che «dovrebbe arrivare a metà 2022, il processo di valutazione è appena cominciato. Si tratta di un vaccino ancora più classico di Nuvaxovid, a virus inattivato, con risultati simili agli altri».



Lo scienziato ha aggiunto e concluso, soffermandosi sulla protezione del vaccino «almeno per i nove mesi del Green Pass si è coperti verso la malattia grave. Bisogna però fare la terza dose, perché non sappiamo se la memoria cellulare duri per sempre. E poi in regime di pandemia e di fronte alla Omicron conviene affrettarsi». Anche perché i dati inglesi sulla Omicron «sono preoccupanti, perché sembra più contagiosa della Delta e non è confermato che sia meno patogenica. Vanno mantenute le misure precauzionali e aumentate le vaccinazioni, terze dosi comprese».