Simona Petrozzi, vice presidente nazionale terziario donna conf commercio, è stata intervistata stamane da Uno Mattina per parlare del gender gap, le differenze fra donna e uomo in particolare nel mondo del lavoro: “C’è ancora discriminazione sul lavoro verso le donne? Purtroppo sì, la parità di genere che è uno degli obiettivi sostenibili non è ancora pienamente raggiunta, l’Italia è uno dei fanalini di coda, si deve fare di più, il PNRR ha stanziato dei fondi a riguardo per combattere questo divario di genere e migliorare il numero di donne occupate professionalmente”. Anche la differenza salariale donna uomo esiste: “Le cause sono molteplici – precisa ancora Simona Petrozzi – è come se le donne lavorassero due mesi gratuitamente in un anno salare”.



“Diverse le cause – ha proseguito Simona Petrozzi – come ad esempio i lavori part time che le donne sono costrette ad accettare una armonizzazione, bisogna studiare e implementare questa armonizzazione che permetta di essere donne e mamme allo stesso tempo”. Quali sono i lavori dove c’è maggiore gender gap? “Il settore delle costruzioni – risponde l’esperta – il comparto estrattivo e minerario ma anche il reparto stem, legato a informatica e tecnologia, la presenza femminile è ancora molto bassa, ci vedono poco adatte per determinati lavori invece c’è molta richiesta”.



GENDER GAP SUL LAVORO: “COSA SIGNIFICA INCLUSIONE…”

Come fare a favorire l’inclusione? “Inclusione significa rispetto di ruoli e differenze, la ricchezza del sistema socio economico delle nostre imprese, donne e uomo sono sinergici hanno caratteristiche e lavori per far funzionare meglio l’azienda, favorire le donne nei ruoli apicali è un investimento da fare per le aziende in quanto favoriscono un lavoro maggiormente etico”.

Anche nelle famiglie c’è il gender gap? “La lotta alla violenza economica è subdola, si manifesta in varie forme, proponiamo soluzione operative dal punto di vista fiscale, bisogna partire dalla consapevolezza”.