Gene Gnocchi è diventato nonno. È stata “un’emozione grande, anche perché poi lo hanno chiamato come me, hanno mantenuto la tradizione, e non era scontato” ha confessato a Il Corriere della Sera in un’intervista carica di emozione e commozione. “Domenica l’ho visto per la prima volta, i genitori vivono a Monza” spiega Gene Gnocchi, ammettendo che “un bacetto gliel’ho strappato”. Riconosce che da quando è diventato nonno del piccolo Eugenio, il 27 gennaio, “tutto è cambiato nel giro di due giorni. Ovvio che sei costretto a fare un rendiconto: realizzi che il tempo passa, la vita va avanti e ti offre nuove possibilità”.



Naturalmente, Gene Gnocchi vede già piccolo nipotino come un provetto calciatore: “Ho guardato subito che piedi aveva e ho cominciato a pensare a un paio di scarpette: gliele farò fare su misura” scherza tra le pagine del Corriere della Sera mentre già immagina quali squadre potrebbe tifare il bimbo. “Ero simpatizzante del Milan di Savicevic. Mi piacciono tutti i calciatori bravi. Se Eugenio dovesse dedicarsi al calcio, spero che diventi un bravo giocatore, molto tecnico, come Gianni Rivera, Mario Corso, Zidane, Maradona” spiega. Come nonno desidera più di ogni altra cosa potergli insegnare “il calcio: l’ho giocato e sono capace. Ma se anche decidesse di calcare un palcoscenico, qualche consiglio sarebbe bello darglielo. Poi, se avesse voglia di far ridere e lo abbracciasse come professione, mi piacerebbe confrontarmi con lui e spiegargli quanto è difficile e bello riuscirci”.



Gene Gnocchi è nonno: “aspettiamo che cresca, Gerry Scotti mi ha fatto gli auguri”

Gene Gnocchi ha condiviso con il web la prima foto che li ritrae assieme al nipotino Eugenio, che ha ereditato il nome proprio da lui. Intervistato da Il Corriere della Sera non riesce a contenere l’emozione: “mio figlio lo chiama Popotus, Pompelmo, queste cose qua… Ora aspettiamo che cresca un po’. Sicuramente un soprannome lo avrà, non so se si avvicinerà a Gene” confessa.

Gene Gnocchi non è solo nel condividere questa gioia: “Simona (Ventura, ndr) mi ha già invitato al suo programma – spiega – Anche con Gerry (Scotti, ndr) ci siamo sentiti: pure lui è diventato nonno da poco ed è talmente contento che non se l’è sentita di darmi consigli. So però che lui c’è”. E guarda al futuro con più ottimismo possibile: “li aspetta una vita non semplicissima, ma una vita non semplicissima l’ha avuta anche mio padre che ha allevato sei figli, e seppure in ristrettezze economiche ha dato a tutti la possibilità di studiare, per avere autonomia di giudizio e gli strumenti per affrancarsi. Per questo lo ringrazierò tutta la vita, e sempre”.