Gene Gnocchi e l’alluvione in Emilia Romagna

In un’intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, Gene Gnocchi parla dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e che ha provocato danni ingenti. Oltre ad aver perso le case, sono tantissime le persone che hanno perso tutto, compreso il lavoro. E’ un dolore enorme quello che Gene Gnocchi prova per l’Emilia Romagna colpita dall’alluvione mentre si trovava a Roma. A casa, però, c’erano la moglie Federica e le figlie Irene e Licia di 10 e 7 anni. 



“Verso sera Federica mi ha telefonato, la sua voce era tranquilla, non voleva preoccuparmi. Mi ha spiegato che una vicina le aveva girato un Whatsapp del sindaco che chiedeva di raggiungere i piani alti perchè presto sarebbe esondato il fiume, non lontano da noi. Lei è stata lucida: mi ha chiarito che avrebbe preso le piccole per raggiungere i suoi, qui dietro a un tiro di schioppo, ma al quarto piano”, le parole di Gnocchi al Corriere.



Gene Gnocchi e l’appello per l’Emilia Romagna

Nel corso dell’intervista, Gene Gnocchi ha raccontato di aver ricevuto una successiva telefonata dalla moglie Federica che lo rassicurava “però io ero lo stesso terrorizzato, casa nostra è al primo piano e alle finestre abbiamo le grate. Nemmeno posso immaginare quello che sarebbe potuto succedere, poteva essere la fine del topo. Di fronte a una cosa del genere ha un solo pensiero: quello di dover mettere in salvo i tuoi figli”.

Infine, l’appello a non lasciare da sola l’Emilia Romagna: “Siamo gente temeraria, ottimista. Quando si dice che questa terra non è abituata a chiedere ma a rimboccarsi le maniche è vero. Suona retorico ma è vero: però mai come ora l’Emilia Romagna da sola non ce la può fare. Coltivazioni distrutte, negozi e imprese cancellate. E soprattutto c’è gente che adesso sta in una palestra e non sa se e quando tornerà a casa. Stavolta c’è bisogno dell’aiuto di tutti”.