Mentre Fiat Chrysler Automobiles prova a stringere i tempi con PSA per la fusione, arrivano brutte notizie dagli Stati Uniti. L’anno scorso General Motors aveva accusato Fca di corruzione nei vertici del sindacato americano Uaw per vicende che risalgono al periodo 2009-2015, quindi durante il periodo Marchionne. Il giudice distrettuale di Detroit, Paul Borman, aveva ordinato alle parti di arrivare ad una «soluzione ragionevole» non oltre il 1° luglio, ma da General Motors arriva un secco no che rischia di complicare i piani di Fca. Secondo alcuni analisti è un modo per mettere i bastoni tra le ruote alla fusione con PSA. Dal canto suo, il Lingotto fa sapere che «la causa di Gm è infondata e che il gruppo continuerà a difendersi, proseguendo con i sui programmi». I motivi delle ruggini tra General Motors e Fca risiedono nella fine dell’alleanza tra le due aziende, costata 2 miliardi di dollari agli americani. Sergio Marchionne partì quindi all’assalto di Opel, società tedesca controllata sempre da Gm. Dopo un lungo tira e molla prevalse la volontà di mantenere identità tedesca e proprietà americana, quindi non se ne fece nulla.



TRA FCA E PSA SI METTE IN MEZZO GENERAL MOTORS…

In quell’occasione fu determinante l’asse di Detroit con la cancelliera tedesca con Angela Merkel. Nel 2015 l’allora ad di Fca, Sergio Marchionne, provò a lanciarsi in un’operazione molto ambiziosa: fondere Fca e General Motors per creare un maxi gruppo mondiale dell’auto. Ma l’idea non piacque a Mary Barra, che era da poco arrivata alla guida del colosso Usa. Trovò peraltro sponda nelle stanze dei bottoni di Washington, come riportato da Il Giornale. Ma General Motors ha evidentemente problemi anche con PSA. In primis, per il fallimento della partnership col gruppo francese, che poi ha acquisto la tedesca Opel trasformando le perdite in bilanci positivi, come non accadeva da 19 anni. Quindi Carlos Tavares è riuscito in un’impresa che non era riuscita a Mary Barra. E ora PSA e Fca lavorano alla fusione per creare il quarto gruppo mondiale dell’auto, mentre Ford ha costruito un importante legame con Volkswagen. Mentre General Motors non sembra avere progetti in ballo. I legali di Gm negano di voler interferire nella fusione, puntano bensì ad un risarcimento da Fca, il cui presidente tempo fa aveva dichiarato in merito alla disputa legale: «Mi dispiace che si facciano accuse false a una persona, come Marchionne, che non si può difendere».

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