Si torna a parlare del rischio di guerra nucleare. “Confido nel buonsenso dei capi dei governi di Stati Uniti e Cina, perché sanno che al primo lancio ci sarebbe subito una reazione automatica”, dichiara il generale Giorgio Battisti a Fuori dal Coro. Le conseguenze sarebbero devastanti. “Nel giro di 40 minuti ci sarebbero 90 milioni di morti”. Lanciare la bomba atomica sarebbe però controproducente per la Russia. “Ci sono missili americani puntati sulle principali città russe e sui principali centri militari”, aggiunge il presidente della Commissione Militare del Comitato Atlantico Italiano, ospite del programma di Rete 4.



Per questo viene considerata una strategia di deterrenza contro la guerra nucleare. “Serve per impedire di essere aggrediti. Infatti, Peskov nelle scorse settimane in un’intervista alla Cnn ha detto che se la Russia dovesse rischiare di soccombere, si ricorrerebbe all’arma nucleare. Del resto, perché nessuno attacca la Corea del Nord? Perché ha le armi nucleari”, approfondisce il generale Battisti.



GENERALE BATTISTI “RETE PROTETTIVA NATO…”

Cosa rischia l’Italia? “La Nato ha una rete protettiva contro i missili nucleari, ma non è così fitta tale da impedire che un missile su x possa penetrarla. Non è così presente come quella Usa”. Lo scudo c’è, ma “c’è qualche possibilità che possa essere bucato”. Nella dottrina militare russa, spiega il generale Giorgio Battisti a Fuori dal Coro, è previsto che si faccia ricorso ad armi tattiche per forzare l’avversario a scendere a compromessi. Ma si è parlato anche di armi chimiche che potrebbe essere state usate nella guerra in Ucraina.



Si parla di armi tossiche, che possono essere fumogeni, granate lacrimogene. Di questo famoso attacco a Mariupol, tre sono stati male. Col gas nervino sarebbero morte più persone”, aggiunge il generale Battisti. Per quanto riguarda il rischio di una terza guerra mondiale: “C’è il rischio di un incidente interpretato male, quindi potrebbe dare origine ad una reazione automatica della controparte, ma confido sempre nel buonsenso dei vertici che potrebbero assorbire l’incidente, come successo anni fa quando la Turchia ha abbattuto il caccia russo. Non ci fu reazione. Ci si può fermare, ma potenzialmente non si può escludere il rischio”.