Il generale Claudio Graziano nel corso del suo intervento a Mezz’ora in più ha parlato anche della svolta di Versailles, dove l’Europa ha gettato le basi per una difesa comune. “È stata presa una decisione storica”, ha dichiarato il presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea. “C’è la consapevolezza dell’importanza di difendere i cittadini europei tramite il rafforzamento della capacità di difesa, attraverso la minor dipendenza dalle fonti di energia e con il rafforzamento della base economica anche della difesa”. Questa per il generale Graziano si chiama “autonomia strategica”, che sarà raggiunta tra qualche anno.
Ma intanto si manda un messaggio importante al resto del mondo: “L’Unione europea ha cominciato a sviluppare una capacità di difesa”. Questa si esprime in diversi modi: incrementando “gli investimenti nella difesa e nei settori critici, come la difesa antimissile, con una promozione sinergica tramite strumenti dell’industria civile e spaziale, quindi proiettandosi verso tecnologie emergenti, e usando anche le piccole medie e imprese”. Il vero obiettivo per il generale Claudio Graziano deve essere quello di spendere meglio, perché è l’unico modo per rendere più efficace la difesa.
DIFESA COMUNE È ANCHE UNA RISPOSTA ALLA CINA
La difesa comune europea deve essere complementare alla Nato. “L’Ue opera in cooperazione con la Nato, ma quella che deve creare l’Europa è una capacità di difesa che può essere utile anche per la Nato”, ha chiarito il generale Claudio Graziano a Mezz’ora in più. Inoltre, si crea una forza che può lanciare una dissuasione, che si traduce in azioni per evitare escalation e provocazioni. “Ma bisogna tradurre tutto ciò in azioni pratiche: non si cerca la guerra, ma di lanciare missioni di controllo delle crisi per mantenere pace e sicurezza”. Da un punto di vista prettamente pratico, si partirà con 5mila militari, ma si vuole ampliare la forza.
“Si possono dispiegare più forze. C’è la volontà di arrivare ad un corpo di 60mila militari. Tra le cose da realizzare ci sono certamente anche sistemi che solitamente forniscono gli Stati Uniti”. Il presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea ci tiene a precisare che questa “non è una corsa agli armamenti, ma un investimento sulla sicurezza”. Ciò è importante anche pensando alla Cina. “Resta il Paese che si è proposto ad arrivare ad essere nel 2050 la più grande potenza economica e militare del mondo. Anche per questo è importante che l’Europa abbia una autonomia strategica. La creazione di una forza europea è un messaggio forte”.