Il generale Claudio Graziano, presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea, ha fatto il punto della situazione sulla guerra Russia-Ucraina a Mezz’ora in più, spiegando scenari e possibili sviluppi. A proposito, ad esempio, dell’apertura di un quarto fronte, questo conferma “un allargamento del conflitto che si avvia ad essere sempre più una guerra totale”. Le ragioni sono due. “In primis, è una guerra anche psicologica nei confronti degli ucraini per far capire che non ci sono zone sicure e senza resa tutta l’Ucraina è un obiettivo”. Ma c’è anche una questione tattica. “Si colpiscono i nodi e le vie di comunicazione dei flussi di supporto militare e umanitario dall’Occidente”.
Questa svolta, dunque, rappresenta un punto di escalation che deve farci riflettere. “A questo punto la Russia non è diretta a Kiev per cambiare il governo, è un momento di grande pericolo per l’Europa e la pace globale”, ha aggiunto il generale Claudio Graziano. La speranza è che la ripresa negoziale dia i suoi frutti, “anche se gli spazi sono stretti”. Nel frattempo, bisogna proseguire con le sanzioni.
“RUSSIA VERSO GUERRA INDISCRIMINATA”
A proposito della guerra in Ucraina, il generale Claudio Graziano a Mezz’ora in più ha spiegato che la Russia “si aspettava una guerra di rapido sviluppo, con la caduta dell’Ucraina, la sostituzione del governo e lo sfaldamento delle forze armate”. Ma tutto ciò non si è verificato. “I russi non hanno ancora acquisito la supremazia aerea, perché la difesa aerea ucraina è stata efficace e questo ha limitato le azioni”. D’altra parte, la Russia non ha voluto “spiralizzare il sangue”, ma sembra aver cambiato idea sotto questo aspetto. “Ora la guerra sta diventando indiscriminata. I russi stanno cercando di incapsulare le grandi città per chiudere la morsa e cercare di evitare di entrare di più fisicamente”.
Il presidente del Comitato Militare dell’Unione Europea ha definito “imbarazzanti e pericolose” le notizie dell’arrivo di mercenari a supporto della Russia, così come pure l’aumento dei bombardamenti sui civili è un altro segnale preoccupante. “La guerra può durare ancora molto”. Per quanto riguarda il lancio di missili ad Erbil finiti vicino il consolato Usa, per il generale Claudio Graziano “spiega la vera situazione e lancia un messaggio di ulteriore confusione. Si apre in un periodo di competizione permanente. Un Paese è stato invaso e tutti i motivi di tensione che c’erano altrove si stanno rigenerando perché manca un riferimento di stabilità”.