Tensione altissima in Medio Oriente, l’attesa è tutta legata all’attacco via-terra promesso da Israele nei confronti di Gaza. La situazione potrebbe esplodere da un momento all’altro, con il rischio di un allargamento del conflitto. Intervistato dal Messaggero, il generale Leonardo Tricarico ha spiegato che lasciare la parola quasi solo alle forze terrestri comporterebbe rischi certi di allargamento: “È una svolta che tutti temono. Netanyahu l’ha annunciata, pur senza declinare tempi e modi”. L’esperto ha evidenziato sul punto: “Se intendono usare le forze di terra come una rete a strascico in cui si tira via tutto, rovinando un ecosistema umano, e se arriveranno a nord alla città di Gaza, al cuore della Striscia, i primi a intervenire saranno gli altri triumviri: oltre a Hamas, la Jihad islamica e Hezbollah, con tagliagole e militanti”.



Il punto del generale Tricarico

Tricarico ha sottolineato che per Israele è impossibile difendersi rispettando regole e diritti umani, così tanti innocenti perderanno la vita. L’alternativa ci sarebbe, ma è improbabile secondo l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e presidente della fondazione Icsa: “Israele potrebbe servire la vendetta, o giustizia, come un piatto freddo, non alla cieca, adottando una strategia protratta nel tempo e avendo ogni cautela per la vita dei palestinesi non combattenti”. Secondo Tricarico, dovrebbe selezionare i bersagli attraverso strumenti tecnologici, professionalità e conoscenza dell’area a disposizione: “Possono contare su una rete di informatori formidabile, frotte di palestinesi pronti a divenire delatori, e sull’intelligence, propria e degli alleati”. Poi il generale si è soffermato sul dossier ostaggi e sul problema del tunnel: “Con la giusta intelligence, si può forse evitare che in troppi perdano la vita”.

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