Il generale Roberto Vannacci, nella bufera per il suo libro dal titolo Il mondo al contrario ritenuto omofono e sessista, si è difeso dalle accuse a Morning News dopo che il Ministero della Difesa ha annunciato dei provvedimenti. “Non ho sentito Guido Crosetto, non mi ha chiamato. Ho appreso dai media che è stata aperta una indagine, ma non ne conosco i dettagli perché non ho ricevuto alcuna notifica di provvedimenti disciplinari. Non sono stato rimosso dal mio incarico, bensì sono stato solo avvicendato. Al momento quindi c’è un’altra persona che occupa il mio posto”, ha premesso.



L’ex capo della Folgore, ora alla guida dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, è convinto tuttavia che presto gli potrà essere restituito il suo incarico. “Un eventuale provvedimento disciplinare non mi colpevolizzerebbe. Per sapere cosa accadrà è necessario attendere la fine delle indagini”. E precisa: “Io ho espresso delle opinioni lecite e discutibili. Non ho infranto nessun articolo della Costituzione. Non sono stato discriminatorio. Io sono convinto di avere comandato anche degli omosessuali nella mia carriera, per cui sfido qualcuno a denunciarmi per essere stato discriminatorio nei loro confronti. Nessuno lo farà perché non è mai accaduto”.



Generale Vannacci: “Non sono stato rimosso dall’incarico”. La replica

Il generale Roberto Vannacci sostiene dunque che le frasi del suo libro sugli omosessuali siano state travisate. “Una blogger ha fatto un’analisi testuale corretta, spiegando che il concetto di ‘normalità’ a cui faccio riferimento è quello del dizionario, ovvero la consuetudine. Io faccio riferimento alla statistica. I dati che arrivano dal Regno Unito dicono che gli omosessuali sono il 3,4% della popolazione di età superiore a 16 anni. Ciò significa che sono una minoranza. È un dato di fatto”, ha sottolineato.



E sulle accuse di sessismo: “La differenza tra uomo e donne è fisiologica e anche mentale, è evidente. Io amo le donne e mi piace affrontarmi con qualcosa di diverso. Quando io mi rivolgo ai miei soldati non faccio differenze di sesso, perché sono soldati e devono sapere combattere. Sono tutti uguali. Le differenze però esistono. Io non ho mai avuto una donna nel reggimento di incursori perché nessuna ha superato le prove. Devono correre 30 km e portare uno zaino di 60 kg. Qualora ci riuscissero, ben venga”.